"Una piaga ricorrente": salgono a 24 i casi di aviaria in Veneto
Il Veneto, regione leader nazionale nel settore avicolo, ha superato la Lombardia nei casi di influenza aviaria. I dati regionali diventano sempre più preoccupanti con i 24 casi registrati che si sommano ai 23 casi in Lombardia, ed ammontano così a 53 i casi totali di focolai di aviaria che coinvolgono l’Italia, in particolare con le altre zone coinvolte quali Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Dopo un primo focolaio rilevato a Mira (VE) lo scorso ottobre, nella giornata di sabato 18 gennaio è stato accertato un nuovo nucleo epidemico nel comune di Vigasio, nel Veronese, in un allevamento di 800.000 galline ovaiole. Il fenomeno, che si pensava restasse isolato solo ad alcune zone circoscritte, sta mettendo sempre più in allerta il settore primario regionale tanto da essere definito “una piaga ricorrente” da Luca De Carlo, presidente della Commissione agricoltura del Senato.
Questi nuovi dati sono emersi in data 20 gennaio in concomitanza con l’incontro convocato da Confagricoltura Veneto nella sede di Padova ad Albignasego. Sono 250 gli allevatori che hanno partecipato a tale evento – previsto in modalità “duale” -, al quale hanno preso parte aziende avicole di tutto il Veneto, con collegamenti anche dalla Lombardia.
Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto e Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova e del settore avicolo regionale dell’associazione, sono intervenuti evidenziando le criticità della situazione ed il ruolo che sta occupando il Veneto in questo particolare segmento agricolo. “Questa mattina abbiamo avuto la conferma di un ulteriore focolaio e siamo a 53 da ottobre 2024. Noi agricoltori abbiamo messo in atto tutto per quanto riguarda le biosicurezze. Ora però è necessario che si mettano in atto misure finalmente efficaci per arginare questa malattia, che sta causando danni abnormi alle aziende, scoperte per quanto riguarda gli indennizzi per danni indiretti da fermo allevamento. Ricordiamo che il 30% della carne avicola nazionale arriva dal Veneto, che conta 6.300 aziende produttrici per un fatturato pari a 700 milioni annui. Il settore avicolo è strategico per la nazione: la carne avicola copre il 40% di quella consumata e ogni cittadino ne consuma annualmente circa 22 chili, oltre a 118 uova”.
In video collegamento dal veneziano anche Federico Caner, assessore regionale all’Agricoltura, ha ribadito la situazione di emergenza: “Dopo che Confagricoltura ci ha tempestivamente informato sull’evolversi degli eventi, abbiamo agito immediatamente con il ministero, sia con una nota formale, sia sentendo stamani il capo di gabinetto. Di fatto chiediamo l’intervento della riserva di crisi per i danni indiretti relativi anche alle annate pregresse. Ho ottenuto l’assicurazione che verranno stanziati fondi adeguati. Ci rendiamo conto della gravità della situazione e siamo impegnati su ogni fronte, compreso quello del vaccino che potrebbe essere adottato in futuro”.
A preoccupare ulteriormente la comunità agricola, è il fatto che sono stati individuati anche 37 uccelli selvatici – tra alzavole, gabbiani, oche, anatre selvatiche, germani reali, barbagianni, aironi, picchi, cormorani e falchi – infetti dal virus H5N1 ovvero quello dell’influenza aviaria.