Nordest culla dell'innovazione: 205 milioni di fatturato per le quasi 1.300 startup nel territorio

Il Nordest si conferma un pilastro fondamentale dell’innovazione italiana: alla data del 30 settembre 2024, si contano 1.256 startup innovative attive nell’area, con un fatturato complessivo di quasi 205 milioni di euro e investimenti per oltre 89 milioni. Questi numeri rappresentano il 10% del totale nazionale delle startup innovative, che si attesta a 12.842 unità, secondo il report realizzato da Numbers In Motion (Nim), l’osservatorio dedicato all’innovazione nel Triveneto basato sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio.

I settori trainanti e le provincie protagoniste

Nel Nordest, i settori che guidano il panorama dell’innovazione sono i servizi alle imprese, con il 69,3% delle startup, e la manifattura, che rappresenta il 24,2%. Il Veneto spicca come regione leader dell’area, ospitando il 64% delle startup innovative del Triveneto e generando il 70% del valore della produzione complessiva.

A livello provinciale, Padova è il cuore pulsante dell’innovazione, con 211 startup, di cui 118 localizzate nel capoluogo. Seguono Verona (192), Trento (131), Treviso (125) e Vicenza (124). Nonostante questi numeri, i dati rivelano una flessione del numero totale di startup attive rispetto ai picchi del 2021, con un calo particolarmente marcato proprio nella provincia di Padova (-22%).

Startup e performance economiche

Anche se il numero di startup innovative è in calo, la loro performance economica racconta una storia diversa. Guardando a un orizzonte temporale di dieci anni, queste imprese mostrano una crescita significativa. Dopo i primi cinque anni, superano le aziende tradizionali in termini di ricavi, redditività e produttività, dimostrando maggiore competitività e resilienza.

Un dato interessante riguarda la centralità degli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&D). Nel Nordest, 684 startup investono complessivamente oltre 33 milioni di euro in R&S, generando un valore della produzione di 86 milioni. Tuttavia, solo il 4% dichiara di possedere brevetti, a testimonianza di una spinta maggiore verso processi innovativi piuttosto che verso la loro codificazione formale.

Un’ecosistema giovane

Le performance migliori emergono dalle startup con una maggioranza di addetti under 35 o con una presenza femminile significativa, in particolare nel settore dei servizi alle imprese. Questi segmenti presentano tassi di crescita superiori rispetto alla media, sia in termini di valore aggiunto che di redditività, indicando una strategia di sviluppo orientata al lungo termine.

Emiliano Fabris, direttore del Galileo Visionary District, commenta: «Nim prosegue nella sua crescita e dispiega le formidabili potenzialità di uno strumento in grado di focalizzare la sua lente sui macro-dati di area come sui singoli territori. Grazie al supporto della Camera di Commercio di Padova, alla collaborazione di Infocamere e all’impegno di un comitato scientifico rinnovato e ancora più autorevole, Nim si conferma un punto di riferimento per l’analisi territoriale dei fenomeni dell’innovazione a 360 gradi. Lo fa attraverso ricerche puntuali e approfondite su temi specifici come quello dell’evoluzione del sistema delle startup, un fenomeno a noi caro e che rappresenta un punto di partenza per leggere la propensione al rischio e all’innovazione delle proprie comunità di riferimento».

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