Fincantieri: mancano gli operai specializzati e si cercano in Africa e Indocina
Il calo della manodopera colpisce anche Fincantieri. Per il colosso industriale, diventa sempre più difficile rintracciare operai specializzati per sostenere i propri progetti. Saldatori, carpentieri, tubisti e molatori fondamentali per i nuovi ordini in portafoglio, che con 96 navi da consegnare entro il 2032 nei settori crociere e difesa deve provvedere a questo incremento delle commesse dal valore di 7,6 miliardi di euro.
Per il gruppo industriale triestino la sfida sta nell’attrarre e trattenere i giovani in un lavoro che fatica nel ricambio generazionale. Si tratta infatti di un’industria che richiede competenze tecniche molto precise, a causa dei prodotti realizzati: in oriente, il costo degli operai, della materia prima e dell’energia è molto più basso, favorendo un modello di shipbuilding “di serie”, con unità semplici sotto il profilo ingegneristico. In occidente, invece, aziende come Fincantieri assemblano navi ad alta complessità, destinate a crociere, alla difesa e all’offshore, in percentuale nettamente più bassa rispetto ai modelli di serie richiedendo quindi competenze più avanzate per chi lavora.
Con 9.500 dipendenti totali, Fincantieri non fatica a trovare professionisti solo in Italia: nei cantieri americani in Wisconsin, infatti, lavorano 2.100 persone (Fincantieri Bay Shipbuilding a Sturgeon Bay e Fincantieri Ace Marine a Green Bay). Con 400 nuove assunzioni tra gli operai e 150 dirigenti, per soddisfare la richiesta sono necessari altri 400 profili idonei.
Orientata oltre i confini nazionali, la ricerca di nuovi operai è estesa anche nei paesi africani e dell’Indocina, creando bacini di manodopera in Paesi come Tunisia, Marocco, Ghana, Filippine e Vietnam. L’azienda sta investendo nella formazione attraverso scuole, centri specializzati e corsi di lingua, con l’obiettivo di favorire l’apprendimento e l’integrazione dei lavoratori stranieri. Questo impegno è realizzato anche in collaborazione con Confindustria Alto Adriatico, presieduta da Michelangelo Agrusti, che ha recentemente inaugurato un Academy in Ghana.
Per i progetti di recruiting italiani, dal 2023 è attivo il progetto “Maestri del Mare”, il programma di orientamento, formazione e inserimento al lavoro lanciato dal Consorzio ELIS, di cui Fincantieri fa parte. Il progetto pilota a fine 2023 ha portato all’inserimento di 90 operai specializzati nei cantieri italiani del gruppo ed entro quest’anno mira all’assunzione di altri 100 dipendenti.