Artigianato: a Padova 3.300 posti in più in 10 anni
A Padova in 10 anni ci sono 3300 posti in più nell’artigianato. I collaboratori nelle aziende con dipendenti sono passati da 29.739 a 33.045. Rimane sostanzialmente stabile, invece, il numero di imprese con dipendenti iscritte all’Ente bilaterale per l’artigianato Veneto: erano 7.039 nel 2013, alla fine del 2022 erano registrate 7.012 aziende nei settori meccanica, benessere, moda, artistico, alimentare, comunicazione, legno, trasporti, marmo e imprese di pulizie.
Secondo i dati di Unioncamere – Anpal, Sistema Informativo Excelsior, a luglio in provincia di Padova le aziende in generale hanno cercato 2.500 operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, ma la difficoltà di reperimento è stata del 68,3%. Nel 45,5% dei casi questa difficoltà è attribuibile alla mancanza di candidati.
“Nonostante le dinamiche demografiche il settore artigiano continua ad essere vitale” spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio, “la realtà è che la maggior parte delle nostre aziende cerca personale e non lo trova. Quindi quel numero potrebbe essere superiore se riuscissimo a reperire i lavoratori necessari. I fattori che influiscono sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro sono diversi. Dobbiamo tener conto che le dinamiche demografiche stanno producendo i loro effetti sul mercato del lavoro, in tutta Europa. Non solo: abbiamo bisogno di lavorare sempre più con le scuole per adeguare i percorsi scolastici alle esigenze delle imprese”.
La dimensione media delle imprese artigiane padovane è passata in 10 anni da una media di 4,2 dipendenti a una media di 4,7. “Maggiore dimensione non significa però sconfessare il modello della piccola impresa” afferma Dall’Aglio, “la realtà del nostro Paese rimane una storia scritta dagli artigiani e dalle imprese famigliari che rimangono tali, anche di fronte a crescite dimensionali. Si va
rafforzando, soprattutto nel nostro territorio, un sistema duale tra grandi e minori imprese
che convivono tra di loro, anche tramite forme di competizione collaborativa che fa crescere
entrambe”.