Imprese trevigiane, l'allarme di Confartigianato: crollano depositi bancari e prestiti
Le imprese della Marca Trevigiana sono meno ricche, si contrae anche il credito. Rispetto all’anno scorso, i depositi bancari a marzo 2023 sono scesi di 592 milioni di euro, mentre i prestiti si sono ridotti di 38 milioni. «Si tratta di due segnali preoccupanti», commenta Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «da una parte segnala un rallentamento dell’economia trevigiana, mentre sul fronte del credito si sta scontando il “caro interessi” arrivato a 4,50%. Emerge poi un ulteriore irrigidimento delle condizioni dell’offerta di prestiti alle imprese».
A marzo i prestiti totali alle imprese nella Marca Trevigiana ammontavano a 15 miliardi 598 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2021 di 208 milioni di euro. Questi dati collocano la provincia di Treviso al primo posto in Veneto e al 13° in Italia. Delle province venete, Treviso è l’unica che ha visto aumentare i prestiti alle imprese. ««L’incremento tendenziale dei tassi sui prestiti alle imprese», continua Oscar Bernardi, «a livello nazionale ha comportato un maggiore costo anche sul credito erogato alle micro e piccole imprese fino a 50 addetti. Sulla tendenza dei prestiti pesano sia la domanda degli investimenti che il livello dei tassi di interesse».
Gli scricchiolii dell’economia trevigiana trovano riscontro anche nel calo dei depositi bancari delle imprese. A marzo si è registrato un decremento di 592 milioni, rispetto ai 10 miliardi di fine anno 2022.
Sul fronte delle famiglie, i mutui per l’acquisto dell’abitazione hanno raggiunto in provincia i 5 miliardi 786 milioni, dato che colloca la Marca Trevigiana al quarto posto in Veneto. I mutui sono cresciuti costantemente da marzo 2021 fino a dicembre 2022, quando hanno raggiunto il picco di 5 miliardi 800 milioni.