Rovigo, ecco la nuova Cittadella dell'innovazione
Mille metri quadrati spalmati su due piani, già dieci startup “resident” all’interno: l’inaugurazione ufficiale si è appena svolta, ma i lavori per la nuova Cittadella dell’innovazione a Rovigo sono già in corso. Stiamo parlando del quarto incubatore certificato in Veneto, il primo riferito al sistema camerale: è la nuova sede di t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione, società consortile per l’innovazione partecipata dalle Camere di Commercio di Treviso, Verona e Venezia Rovigo Delta Lagunare situata nel polo fieristico del Cen.Ser a Rovigo.
I lavori di riqualificazione dell’area e la riconversione degli spazi, prima destinati a fiera e area espositiva, sono iniziati a luglio 2015 e terminati a febbraio 2016, con un investimento complessivo che supera i 500 mila euro per la ristrutturazione degli spazi, la loro messa a norma e la dotazione di spazi, arredi e attrezzature innovative per il FabLab. Il piano terra si sviluppa attorno alla “piazzetta” dell’incubatore, uno spazio di coworking per favorire l’integrazione, il confronto e la nascita di nuove idee tra giovani che aspirano ad avviare un’azienda. Intorno alla piazzetta sono state creati gli spazi (private office) per le start up incubate.
Un FabLab con il Water Jet
La Cittadella dell’innovazione ospita un FabLab, un laboratorio di fabbricazione digitale per il Parametric Design, è dotato di tecnologie all’avanguardia tra cui una innovativa macchina digitale Water Jet, una macchina a controllo numerico per il taglio ad acqua di molti materiali, stampanti 3D e macchine a controllo numerico (CNC) per il taglio laser e lavorazioni tradizionali.
Il FabLab è gestito da PopLab, una start up innovativa incubata presso l’incubatore rodigino. Grazie al supporto di t2i, che ha creduto fin dall’inizio nell’idea progettuale dei soci, nel 2015 PopLab si è aggiudicata un finanziamento a bando della Regione Veneto per lo sviluppo laboratori di fabbricazione digitale, che ha permesso di integrare le tecnologie messe a disposizione dall‘incubatore con macchine di stampa digitale, avviando attività di diffusione e cultura sulla manifattura additiva per le imprese e le scuole.
Il progetto di realizzazione dell’Incubatore certificato è stato realizzato e finanziato nell’ambito di Protocollo Polesine, l’intesa per il rilancio dell’area Polesine siglato nel 2013 tra Regione del Veneto e Ministero dello Sviluppo Economico che, tramite alcuni bandi, ha messo a disposizione circa 18 milioni di euro per le imprese del territorio.
La Cittadella dell’innovazione è certificata
«Siamo orgogliosi di inaugurare il nuovo incubatore certificato – ha dichiarato Vendemiano Sartor, presidente di t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione – Si tratta di un ulteriore mattone che aggiungiamo al percorso di crescita della nostra società mettendo a disposizione del territorio un nuovo spazio per far crescere idee d’impresa innovative insieme ad nuovo laboratorio per la fabbricazione digitale che offrirà nuove opportunità di sperimentazione nella realizzazione di prodotti sia per le start up incubate, che per le piccole e medie imprese del territorio. Costruire reti dal basso e allargare il network sono state le linee strategiche che hanno guidato l’attività di t2i sin dalla sua nascita. Abbiamo costruito una rete che abbraccia gran parte del Veneto, il dialogo è però aperto anche a nuove realtà e altri territori. È necessario unire le forze (e le competenze), fare rete e snellire le strutture, per creare un sistema dell’innovazione solido e unitario in grado di affrontare le sfide di una competizione che oggi si gioca soprattutto sulla capacità di innovare».
«Il nuovo incubatore certificato, insieme al FabLab – ha aggiunto Roberto Santolamazza, direttore di t2i – Trasferimento Tecnologico e Innovazione – aggiungono un tassello fondamentale ai già numerosi servizi che t2i mette a disposizione delle imprese del territorio. In linea con i principi di sviluppo e crescita della manifattura 4.0 che costituisce il futuro non solo per le nuove imprese, ma anche per le pmi del territorio che hanno la necessità di innovare prodotti e processi per tornare competitivi: la collaborazione con il nuovo FabLab permetterà l’attivazione di una vera e propria officina di sperimentazione sulla scia delle migliori best practice italiane ed internazionali. L’incubatore certificato, che ha già avuto forti manifestazioni di interesse da parte di stakeholder locali, tra cui la Fondazione Cariparo, vuole allora essere una spinta per tutto il territorio capace di stimolare l’avvio di nuove imprese e un rinnovamento di quelle esistenti, un laboratorio di innovazione aperta, che si crea con lo scambio, il confronto, la sperimentazione di nuovi modelli di lavoro tramite l’accesso a tecnologie all’avanguardia e l’acquisizione di competenze innovative».