Valdastico Nord, il paradosso: da un'approvazione il rischio dello stop definitivo al progetto

Un bluff. Che rischia di mettere in cassetto definitivamente un progetto già per molti dato per morto. Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza non usa mezzi termini commentando la notizia del nuovo tracciato della Valdastico Nord: “Il sì dato dalla Provincia Autonoma di Trento per l’uscita a Rovereto equivale a dire che la Valdastico Nord non si fa”.
Confartigianato Vicenza, con il presidente, richiama l’attenzione su alcuni fattori che dovrebbero far riflettere circa l’ipotesi approvata da Trento. In primo luogo, con l’uscita prevista a Rovereto il tratto per raggiungere il Trentino diverrebbe non solo più lungo ma per la gran parte da realizzare in galleria con il conseguente probabile lievitare dei costi. La prima domanda quindi è: se la Valdastico è nata per servire la zona dell’Alto Vicentino e in generale la zona pedemontana (fino a Treviso) per raggiugere Brennero, la Germania e il nord Europa, in maniera più agile e veloce, perché si pensa di allungare “il triangolo” virando verso sud?  “Ricordiamo che quest’area è il secondo polo industriale in Veneto e uno dei più importanti del nord Italia – aggiunge Cavion-, un territorio caratterizzato da dinamismo imprenditoriale con la realizzazione di volumi di fatturati importanti e la presenza di aziende e filiere che competono a livello mondiale. Queste realtà, a forte vocazione manifatturiera e meccanica in particolare, si confrontano soprattutto con la Germania che è il primo mercato per export vicentino d’Europa. Per le imprese, quindi, un tragitto ‘diretto’ verso il Brennero (come quelli precedentemente ipotizzati) rappresenterebbe la soluzione più veloce, migliore, economica e per alcuni versi più sostenibile.  Un nuovo tracciato non rispondente a tali caratteristiche si scosterebbe dai bisogni delle imprese essendo più lungo e costoso”.

Quella della Valdastico Nord per Confartigianato Vicenza poi è un’opera che va vista nel complesso viabilistico del territorio: “Tutto il traffico dell’area bassanese (utenza privata, industriale e commerciale) attraverso la Pedemontana, in via di conclusione, potrebbe intercettare la Valdastico a Thiene per dirigersi in Trentino via Trento. Con la nuova proposta invece per raggiungere Trento chi proviene dall’alto trevigiano, dal bassanese, dall’alta padovana, non trovando conveniente e comodo uscire a Rovereto, continuerà ad utilizzare la Valsugana che rimarrà congestionata”, aggiunge Cavion.
“Quindi, se il nuovo tragitto della Valdastico è costoso e poco conveniente per le imprese, come si pensa che tale soluzione possa ripagarsi? – si chiedono gli artigiani- Questo è forse il quesito fondamentale da porsi prima di fare un segno su una cartina geografica”.
“Vista però l’omogeneità politica tra Provincia Autonoma, Regione Veneto e forze politiche al Governo, di cui fa parte anche un Ministro alle Infrastrutture nonché vice premier, auspichiamo – conclude il presidente – che si possa trovare una soluzione coerente alla questione perché l’attuale proposta resta per noi inattuabile e non percorribile”.

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