Mutui, il 45% dei veneti ha un finanziamento attivo. Rata media in calo a 337 euro
In un contesto che ancora non sembra aver risentito dei molteplici fattori di incertezza derivanti dal conflitto in Ucraina, dall’evoluzione della pandemia, dal rialzo dei tassi e dei costi dell’energia, gli italiani non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri consumi e l’acquisto di un’abitazione.
Per fotografare la dinamica in atto, Mister Credit – l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – ha presentato l’aggiornamento relativo al I semestre 2022 della Mappa del Credito, lo studio sull’utilizzo del credito rateale da parte degli italiani.
Entrando nel dettaglio del Veneto, dall’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito di CRIF-MisterCredit emerge che nel I semestre 2022 il 45,6% dei cittadini maggiorenni risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo, sostanzialmente in linea con la media nazionale (pari al 46,0%).
L’importo medio delle rate rimborsate ogni mese dai veneti è pari a 337 euro (in flessione rispetto ai 359 euro di un anno fa), mentre l’esposizione residua per estinguere i finanziamenti attivi risulta pari a 36.877 (anch’essa in calo rispetto ai 37.008 euro del giugno 2021).
Nel complesso la rata media rimborsata ogni mese e l’esposizione residua restano però superiori ai valori registrati a livello nazionale in virtù della maggiore incidenza dei mutui all’interno del portafoglio delle famiglie, pari al 23,9% dei contratti attivi (seppur in leggero calo rispetto a un anno fa) contro il 20,2% della media italiana, cui sovente si accompagnano anche valori di compravendita degli immobili più elevati. I finanziamenti più diffusi in regione restano comunque i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, con il 47,7% del totale, mentre i prestiti personali spiegano il restante 28,4%.
Il dettaglio per provincia
A livello provinciale, Venezia si conferma in vetta alla graduatoria regionale relativamente alla quota di popolazione maggiorenne con almeno un finanziamento attivo, con il 48,7% del totale (15^ posizione nel ranking nazionale), in crescita rispetto al 46,0% di un anno fa. Seguono Padova e Rovigo, entrambe con il 47,3%, e Treviso, con il 46,2%, mentre Verona si assesta al 45,5%.
Relativamente all’importo delle rate rimborsate ogni mese, invece, con 356 euro di media Treviso si colloca in vetta alla graduatoria regionale malgrado una significativa flessione rispetto al corrispondente periodo del 2021, quando il valore registrato era risultato pari a 385 euro. Per altro Treviso si colloca in 9^ posizione assoluta nella graduatoria nazionale.
Seguono nell’ordine Padova, con 348 euro di media e Venezia, con 345 Euro. Significativa la contrazione registrata a Rovigo, con il valore che scende a 322 euro rispetto ai 344 euro di un anno fa, mentre fanalino di coda nel ranking regionale si conferma Belluno con 316 Euro.
Con 41.635 euro di media è nuovamente Padova a far segnare l’esposizione residua più elevata (nonostante il calo rispetto ai 42.066 Euro di un anno fa) dato che la colloca al 7° posto assoluto della classifica nazionale. Seguono Venezia, con 40.269 Euro (contro i 40.724 Euro di un anno fa) che vale la 13^ posizione del ranking nazionale, Verona, con 39.619 euro, Treviso, con 39.080 euro, e Vicenza, con 37.129 Euro.
Valori più elevati della media nazionale relativamente a rata mensile ed esposizione residua dipendono anche dall’elevata incidenza dei mutui nel portafoglio delle famiglie venete, con la provincia di Treviso a guidare la classifica regionale con una quota del 26,2% sul totale dei contratti attivi.
“L’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito conferma il progressivo ma costante ampliamento del numero di consumatori che hanno scelto di ricorrere al credito bancario per finanziare l’investimento sulla casa o per sostenere i propri progetti di spesa ed esigenze familiari – dice Beatrice Rubini, direttrice della linea Mister Credit di CRIF –. In questa delicata fase, il calo della rata mensile e dell’esposizione residua contribuisce a mantenere elevata la sostenibilità degli impegni finanziari in carico alle famiglie ma bisognerà valutare nei prossimi mesi l’impatto delle tensioni geo-politiche e del rialzo dell’inflazione e dei tassi sul bilancio delle famiglie”.