Povertà energetica per almeno 300 mila veneti
Sono quasi trecentomila i veneti a rischio povertà energetica, secondo i dati del Rapporto OIPE 2020 – l’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica dell’Università degli studi di Padova – elaborati dalla Cgia di Mestre alla luce dell’impennata dei prezzi che dalla seconda metà del 2021 sta colpendo gas ed energia elettrica.
Il Veneto si colloca nella fascia bassa del rischio povertà energetica (tra il 6% e il 10% delle famiglie colpite), tra le regioni italiane. Il Rapporto Oipe rielaborato dalla Cgia stima che il numero di famiglie in povertà energetica siano tra un minimo di 125.122 e un massimo di 208.537, e che il numero di persone in povertà energetica si collochi tra 292.748 e 487.913.
Nel Nordest, anche il Trentino Alto Adige si colloca nella fascia a basso rischio – è l’ultima regione per numero di persone coinvolte dalla povertà energetica – mentre il Friuli Venezia Giulia è nella fascia medio-bassa (tra il 10% e il 14% delle famiglie coinvolte).
Come si calcola la povertà energetica
Si stimano in condizioni di povertà energetica i nuclei familiari che non riescono a utilizzare con regolarità l’impianto di riscaldamento d’inverno, quello di raffrescamento d’estate e, a causa delle precarie condizioni
economiche, non dispongono o utilizzano saltuariamente gli elettrodomestici ad elevato consumo di energia (lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice e così via).
Nell’identikit delle famiglie “vulnerabili” energeticamente spesso troviamo quelle con un elevato numero di componenti che risiedono in alloggi in cattivo stato di conservazione, con il capofamiglia giovane, spesso inoccupato.