Cassetti fiscali pieni, casse vuote: lo stallo sul 110% mette in crisi le aziende venete

Bonus Edilizia: Confartigianato subissata di telefonate da parte di imprenditori. In Veneto le aziende avanzano un credito di 400 milioni. Il disavanzo deriva dallo sconto fiscale anticipato dalle aziende per il lavori sul superbonus 110% fatto ai clienti in fattura ma mai rimborsato.

Il problema riguarda 85mila aziende venete edili, impiantiste e serramentiste che hanno anticipato l’acquisto di materiale, pagato gli stipendi dei dipenditi, versato tasse e contributi in cambio di crediti fiscali. Crediti che poi avrebbero dovuto venir riscossi tramite la loro cessione, cosa però non avvenuta causa mancanza di una terza parte interessata. Situazione ulteriormente aggravata dalla bolla speculativa su materiali e semilavorati. “Per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese sono indispensabili sia un intervento straordinario da parte dello Stato, mettendo in campo un compratore di ultima istanza con coinvolgimento immediato, che una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato” spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto.

Confartigianato propone, inoltre, cinque punti per rimettere in moto il mercato:

  • Ampliare i possibili cessionari per consentire un assortimento dei crediti fiscali;
  • Autorizzare la riscossione della quota di credito d’imposta non fruita da parte delle imprese anche oltre il 2022. Questo aiuterebbe a scongiurare la perdita la prima rata annuale per la parte non compensata;
  • Riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. Molte imprese per motivazioni differenti (errori formali nei moduli, inerzia di soggetti terzi) non hanno potuto trasmettere la comunicazione entro il termine del 29 aprile. È stata rappresentata anche la possibilità di eliminare un termine rigido per lo sconto in fattura o, in alternativa, una “remissione in bonis”;
  • Semplificare ed unificare le procedure burocratiche per ridurre i tempi e garantire più sicurezza alle imprese sulla monetizzazione del credito;
  • Collegare o almeno rendere interoperabili le diverse piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito, per snellire e semplificare le procedure.

 

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