Ottantadue miliardi per la crescita, il Pnrr per le aziende venete tra reti d'impresa e fiscalità agevolata
Creare consapevolezza sulle opportunità concrete a diretto vantaggio del tessuto socioeconomico del territorio veneto, attraverso gli strumenti messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in termini di risorse e investimenti.
Questo l’obiettivo del convegno dal titolo “Investimenti e sviluppo: il PNRR per le imprese” promosso dalla società di comunicazione strategica e tutela reputazionale The Skill Group, in collaborazione con Legalitax Studio Legale e Tributario, e andato in scena al Golf Club La Montecchia di Selvazzano Dentro.
A intervenire Francesco Tufarelli, dg del dipartimento Politiche europee di Palazzo Chigi; l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan; il professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova; i partner di Legalitax Studio Legale e Tributario, l’avvocato Roberto Limitone e il commercialista Alessandro Pinci e l’esperto di strategie economico-finanziarie del Gruppo Finservice, Stefano Caselli.
“Quando nella primavera del 2020 a Bruxelles ci inventammo il Next Generation insieme agli altri colleghi degli Stati membri dell’Unione europea ci risultò subito chiaro che eravamo di fronte a una rivoluzione epocale che necessariamente andava intrapresa a livello nazionale con tutte le forze produttive – ha affermato Francesco Tufarelli –. Il PNRR non è una sfida solo per i governi, le regioni e gli enti locali ma deve coinvolgere tutte le forze del Paese, i giovani, gli anziani e le aziende in un’alleanza virtuale. La prima vittoria è quella di aver messo insieme ai tavoli di lavoro tutti i protagonisti, il cui contributo è fondamentale per sviluppare al meglio il Piano”.
E se per l’assessore regionale Elena Donazzan “oggi più che mai il confronto plurale e arioso e la virtuosa collaborazione fra pubblico e privato si rivela fondamentale per superare la complessa congiuntura che stiamo affrontando e proiettarsi nel futuro con rinnovata fiducia”, per Paolo Gubitta “il PNRR è la grande occasione per avviare progetti di cambiamento che possono modificare il volto della regione. Un Piano che richiede a tutte le classi dimensionali d’impresa di fare la propria parte – ha sottolineato il professore di Organizzazione aziendale e Imprenditorialità presso l’ateneo patavino – con le grandi aziende chiamate a esplicitare una progettualità alta, di medio-lungo termine e capace di generare trasformazioni irreversibili con il coinvolgimento delle aziende piccole e medie aziende grazie al ruolo di trait d’union dei corpi intermedi”.
In piena sintonia con Gubitta, Stefano Caselli del Gruppo Finservice: “Il PNRR rappresenta un vero e proprio ‘Piano Marshall’ per il nostro Paese, un’opportunità irripetibile per accrescere la nostra competitività a livello internazionale. Nell’ambito dei 235 miliardi del Piano, 82 miliardi sono a disposizione del sistema produttivo, che va accompagnato nei processi di pianificazione dei business e nell’innovazione”.
L’avvocato Roberto Limitone ha evidenziato “uno degli aspetti legali più interessanti in relazione al PNRR, ovvero il contratto di rete”.
Uno strumento negoziale che “riceve una forte spinta dal basso” e offre molteplici vantaggi, fra cui la “riduzione di costi e rischi” nel fare impresa.
“Con la rete si fa massa critica, ci sono piccole e medie imprese che si uniscono e possono competere nella partecipazione di un bando con una grande impresa tradizionale, ci sono start up innovative che possono portare know specifico a realtà industriali laddove le aziende possono portare più esperienza e capacità finanziaria superiore”, ha incalzato Limitone, che si è soffermato, infine, sul valore dei numeri: “Ad oggi le imprese interessate sono 43 mila e i contratti di rete realizzati quasi 8 mila. Al 31 dicembre 2021 abbiamo avuto il 13,3% in più di contratti di rete rispetto all’anno precedente e questo in particolare nei settori agroalimentare, del commercio e delle costruzioni”.