Professionisti abusivi, in Veneto sono 1 su 10, più di 60 mila

Duecentotremila pericolosi ‘fantasmi’ si aggirano per il Veneto (3,2 milioni in Italia): sono i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che popolano il sommerso, quel mondo parallelo che in Veneto ‘vale’ 15,6 miliardi di euro e rappresenta il 10,6% del valore aggiunto regionale (ben inferiore al 12,6% nazionale), in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. 60.800 è la stima degli indipendenti irregolari attivi in regione che minacciano con il loro operato 55mila700 imprenditori nei vari settori più coinvolti. A denunciare le cifre del fenomeno è uno studio di Confartigianato che lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori.

“L’abusivismo è un fenomeno che perseguiamo da sempre con forza e determinazione –afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. E ci fa piacere constatare che, per tutti gli indicatori, risultiamo la regione più virtuosa d’Italia e secondi solo alla Provincia autonoma di Bolzano: il tasso di irregolarità nell’occupazione è pari a 8,8% rispetto ad una media nazionale del 9,7%; la stima degli indipendenti non regolari si ferma al 9,9% rispetto ad una media di 14,4%; la quota di valore aggiunto generato da impiego di lavoro irregolare in regione è la più bassa in assoluto con il 3,5% ed una media Italia del 4,8%”.

“Essere i più virtuosi però non basta -prosegue-. In regione ci sono infatti ben 55 mila 700 imprese che operano nei settori più colpiti dal fenomeno, che subiscono quotidianamente la concorrenza sleale di 60mila 800 operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. E’ irregolare il 9,9% dei soggetti che svolgono attività indipendente”.

In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono le 49.336 imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia (14.500), dell’acconciatura ed estetica (11.300), dell’impiantistica (11.300), dell’autoriparazione (5.400), della riparazione di beni personali e per la casa (2.800), del trasporto taxi (1.200), della cura del verde (1.800), della comunicazione (930), dei traslochi (52).

“Chiediamo tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori -conclude Boschetto-. Ma in questa battaglia ci devono essere anche i cittadini. A tale scopo lanciamo oggi la campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani’. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva”.

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