Cherry Bank, attivo superiore al miliardo nel 2021
L’assemblea di Cherry Bank ha approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021, il primo dalla nascita dell’istituto avvenuta dall’operazione di fusione per incorporazione di Cherry 106 in Banco delle Tre Venezie dello scorso 6 ottobre, che ha comportato l’assegnazione ai soci di Cherry 106 del 51% del capitale sociale della Banca. Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai 41 soci presenti in assemblea, rappresentanti l’81% del capitale sociale della banca, detenuto per il 49,6% da Giovanni Bossi.
L’operazione di aggregazione aziendale è rappresentata nel bilancio 2021 come una reverse acquisition, così come previsto dal principio contabile internazionale IFRS 3. Pertanto, la lettura dei numeri che ne deriva è di difficile interpretazione oltre ad essere scarsamente comparabile con il precedente esercizio 2020.
Rispetto alle voci patrimoniali, Cherry Bank chiude il 2021 con un attivo totale di oltre un miliardo di euro, di cui 406 milioni derivanti da attività finanziarie valutate a fair value, che includono titoli di proprietà – prevalentemente riferiti a Titoli di Stato – e 504 milioni da crediti verso la clientela. Dal lato passivo, i debiti verso le banche a fine 2021 sono pari a 248 milioni di euro, riferiti integralmente alle tranche TLTRO sottoscritte con la BCE, mentre la raccolta dalla clientela ammonta a 695 milioni di euro, in aumento del 26% rispetto ai 551 milioni di euro alla fine dell’anno precedente nonostante la politica di riduzione dei tassi attuata nel corso dell’esercizio. Un dato, quest’ultimo, destinato a crescere, grazie anche al lancio a febbraio del nuovo conto corrente online a canone zero, che attraverso la funzionalità di deposito consente di ottenere rendimenti fino al 2% all’anno. Il patrimonio netto, infine, si attesta a 44,2 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto ai 40,6 milioni di euro dell’anno precedente, con CET1 a 13,10% rispetto al 13,17% della fine del 2020 e al 12,23% pre-fusione.
La lettura del conto economico risulta influenzata, oltre che dalla contribuzione al conto economico dell’operatività della ex Cherry 106 per il solo ultimo trimestre, anche dalla rilevazione nella voce “Altri oneri/proventi di gestione” del gain on bargain purchase per 18,7 milioni di euro, relativo all’operazione di aggregazione aziendale fra Cherry 106 e il Banco delle Tre Venezie. Con riferimento a tale operazione straordinaria, risultano iscritti fra le altre spese amministrative i costi non ricorrenti di acquisizione e integrazione delle due società, per 2,2 milioni di euro. L’utile a fine 2021 è pari a 11,7 milioni di euro, tuttavia, al netto delle scritture contabili relative alla business combination con Cherry 106, il risultato d’esercizio registra una perdita di circa 1,2 milioni di euro.
«La fusione tra Cherry 106 e BTV ha dato vita a un nuovo soggetto bancario, più forte e con competenze maggiori per poter stare sul mercato», afferma Giovanni Bossi, CEO di Cherry Bank. «Sotto il profilo economico, l’integrazione consentirà di concentrare l’azione della Banca in segmenti ad alta redditività e rischio controllato, o in settori a redditività più contenuta ma con assorbimento di patrimonio regolamentare minimo e rischio (di credito o operativo) particolarmente contenuto. I tre pilastri dell’azione di Cherry Bank saranno il controllo della liquidità, il controllo del capitale assorbito, il controllo della redditività complessiva, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia più avanzata come abilitatore ed acceleratore di profitti sostenibili nelle aree di intervento».