Working Title Film Festival 6, un focus sul lavoro in Cina e una masterclass di Enece Film
A meno di un mese dall’inizio della sesta edizione di Working Title Film Festival, a Vicenza dal 9 al 14 maggio, arrivano le prime anticipazioni del festival del cinema del lavoro, mentre parte la campagna di crowdfunding con cui il pubblico può sostenere l’organizzazione dell’evento che si svolgerà in tre spazi culturali della città: Cinema Odeon, Porto Burci e Caracol Olol Jackson.
Talk con Made in China Journal
In attesa del programma integrale di WTFF6 che sarà reso pubblico nei prossimi giorni, ecco due anticipazioni.
Giovedì 12 maggio alle 21 Porto Burci (contra’ Barche 27) è sede di un incontro dedicato alle condizioni di lavoro in estremo oriente: “Focus Cina: presentazione Made in China Journal e The People’s Map of Global China”. Ivan Franceschini, caporedattore e ricercatore alla Australian National University, e Tommaso Facchin, filmmaker e art director, presentano “Made in China Journal”, rivista curata da un collettivo di giovani ricercatori, nata nel 2012 come una newsletter mensile sul lavoro in Cina per il sindacato italiano, e cresciuta fino a diventare una pubblicazione internazionale di riferimento sulla politica e società cinese, in particolare su questioni legate diritti dei lavoratori, la società civile e i diritti umani. Di recente il collettivo ha dato vita a “The People’s Map of Global China”, una nuova mappa interattiva in cui una rete globale di ricercatori e ONG collabora nel tracciare l’impatto sociale e ambientale degli investimenti cinesi all’estero. Tutti questi progetti sono accessibili gratuitamente al pubblico, nel tentativo di creare un nuovo spazio di discussione al di fuori delle logiche commerciali.
Il collettivo Enece Film si racconta nel decennale
Il giorno successivo, venerdì 13 maggio alle 18.30 al Caracol Olol Jackson (viale Crispi 46), è la volta di un altro evento speciale, la masterclass “L’uovo nel pollaio: 10 anni di ENECEfilm”. Enece Film (nella foto di copertina) è un collettivo formato nel 2012 a Milano che realizza film, installazioni, performance e lavorando negli interstizi tra documentario, finzione e sperimentazione. Alcuni membri del collettivo presenteranno degli estratti della loro produzione decennale ed esporranno una prassi produttiva che parte dalla condivisione degli spazi di uno studio e si sviluppa in progettualità e le professionalità comuni, dando vita a un’autorialità di gruppo. Enece Film produce in proprio e supporta autori esterni al collettivo non investendo denaro, ma mettendo a disposizione il proprio lavoro.
Gli oltre 20 titoli realizzati spaziano dalle riflessioni sul lavoro – come UPM – Unità di Produzione Musicale (2015), ospitato a WTFF1 – al documentario di taglio etnografico sul rapporto tra uomo e natura – è il caso di La distanza (2021), di recente vincitore del Laceno d’oro 46 – dalla sessualità alle storie di vita e di marginalità sociale – come Yvonnes (2017), premiato come film più innovativo tra i mediometraggi a Visions du réel – fino ai progetti «espansi» come Enzo sono Lina, un archivio di nastri magnetici e segreterie telefoniche.
Campagna di crowdfunding, i video degli studenti
Come da tradizione, il festival lancia una campagna di crowdfunding rivolta al pubblico, che può sostenere l’organizzazione del festival versando un contributo all’associazione promotrice Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale APS, e ottenendo ricompense esclusive.
I video per il lancio della campagna di crowdfunding sono stati realizzati in collaborazione con l’IIS Boscardin di Vicenza nell’ambito del progetto di PCTO curato dalla docente Marina Resta. Hanno partecipato gli studenti delle classi 4ELA indirizzo audiovisivo multimediale e 4DLA, che ne hanno curato ogni aspetto, dalla scrittura del soggetto e realizzazione dello storyboard, alla regia e riprese fino al montaggio. I video sono pubblicati in questi giorni sul sito del festival e una loro selezione sarà proiettata nelle prossime settimane al Cinema Odeon tra i trailer che precedono le proiezioni. I credits dei video comprendono le grafiche di Andrea Xausa e la sigla finale con il brano “Take Care” dell’artista elettronico vicentino LSKA.
Cinque le formule previste: dalla donazione di 10 euro (che comporta il ringraziamento sui canali di comunicazione del festival) a 20 euro (con la consegna del poster ufficiale della manifestazione), da 30 euro (e la ricompensa di una shopper, la borsetta di stoffa personalizzata con i colori di questa edizione, oltre al poster) a 50 euro (per ottenere un badge di sconto di 1 euro per ogni ingresso a proiezioni ed eventi, shopper e poster), fino a 100 euro per la Working Title Special Box (chi li versa ha diritto a tutte le ricompense già citate più alcuni gadget delle edizioni precedenti scelti a sorpresa).
Per contribuire è possibile versare un bonifico bancario al conto intestato all’associazione Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale APS (IBAN IT48O0501812101000011401908) indicando nella causale: “Crowdfunding WTFF6 – Nome Cognome del donatore” e inviando successivamente un’e-mail a workingtitlefilmfestival @ gmail.com con oggetto “Crowdfunding WTFF6” e con i contatti di chi contribuisce.
Giurie
Quattro le giurie di questa edizione: ciascuna delle tre sezioni del concorso internazionale ha una giuria formata da due professionisti del mondo del cinema, e a queste si aggiunge la trasversale Giuria Giovani formata da studenti universitari.
La giuria della sezione Lungometraggi & Mediometraggi – film con durata superiore ai 30 minuti – è formata dalla regista, montatrice e produttrice Sara Fgaier – il suo Gli anni è Miglior Cortometraggio Europeo 2018 agli EFA e Nastro d’Argento –, fondatrice con Pietro Marcello della casa di produzione Avventurosa, e Filippo Ticozzi, autore e regista di documentari tra cui l’ultimo Dissipatio (2020) e docente di cinema all’Università di Pavia.
La giuria della sezione Cortometraggi – film sotto la mezz’ora – è formata da Maria Iovine, regista, autrice e montatrice il cui cortometraggio In Her Shoes è vincitore del Premio Zavattini e finalista ai Nastri d’Argento, e da Marco Zuin, autore di cortometraggi e documentari per Ong, fondazioni e onlus tra cui La sedia di cartone (2015), Hoa (2018) e Invisibles (2021) e della web serie L’anno dei sette inverni (2021) realizzata con Matteo Righetto.
Della giuria della sezione ExtraWorks – film ibridi, sperimentali, video arte, videoclip sul tema del lavoro, senza limiti di durata – fanno parte Lorenzo Casali, autore che lavora ibridando immagini in movimento, fotografia e suono e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, e Rossella Schillaci, autrice e regista di numerosi film tra cui gli ultimi documentari Les enfants en prison, co-prodotto da Arte e vincitore de l’Etoile de la Scam, e Libere distribuito in più di 100 sale.
Alle tre giurie principali si aggiunge la Giuria Giovani, formata dagli studenti di cinema all’Università di Bologna e all’Università di Verona Diana Russo, Davide Maria Furlan, Fabrizio Yang e Cristina Priorelli, che assegnerà un premio speciale al miglior film in concorso tra quelli che affrontano le tematiche del lavoro dal punto di vista dei giovani, dei bambini e degli adolescenti.
Aggiornamenti su http://www.workingtitlefilmfestival.it.