Carel, un 2021 in crescita: 420 milioni di euro di ricavi

Ricavi consolidati pari a 420,4 milioni di euro, +26,8% rispetto al 2020 (+27,1% a cambi costanti; +28,4% rispetto al 2019). A parità di perimetro la crescita sarebbe stata pari a 21,9%: buoni dati per Carel, la multinazionale con sede a Brugine.

I ricavi consolidati ammontano a euro 420,4 milioni, rispetto agli Euro 331,6 milioni al 31 dicembre 2020, in crescita del 26,8%. Al netto del contributo derivante dall’inclusione nel perimetro di consolidamento di CFM ed Engina, pari a circa 16,0 milioni, l’incremento sarebbe stato pari al +21,9%. Le performance suddette assumono una connotazione ancor più positiva considerando che la crescita rimane oltre il 20% anche se le si confronta con il livello di ricavi registrato nel 2019, i quali non ricomprendono nessun impatto pandemico. Nell’anno da poco concluso, la diffusione del vaccino contro il COVID-19 ha permesso una significativa ripresa economica guidata anche da una nuova stagione di investimenti dopo il forte rallentamento registrato nel 2020. Il rapido incremento della domanda di materie prime ha causato tuttavia due fenomeni strettamente collegati: da una lato uno shortage di materiale elettronico, che non ha permesso all’economia mondiale di esprimere tutto il proprio potenziale, dall’altra un forte incremento del prezzo delle commodity energetiche, soprattutto nella seconda parte dell’anno che ha creato un notevole aumento dell’inflazione seguita da una generalizzata riduzione dei margini. In tale contesto complesso e volatile, il Gruppo ha registrato una crescita dei ricavi in costanza di perimetro superiore al 20% grazie alla sua differenziazione geografica e di prodotto e ad una serie di contromisure, come il cd. “chip-pivoting”, che hanno consentito un ulteriore miglioramento della flessibilità e resilienza sebbene permangano situazioni di difficoltà per alcune famiglie di prodotto. La regione che riveste maggior peso per il Gruppo, l’EMEA (Europa, Medio-Oriente, Africa), da cui deriva il 72% dei ricavi, chiude l’anno con un incremento pari al 28,1% in costanza di cambio valutario (a perimetro costante la crescita sarebbe stata pari al 22,1%): tale performance si basa su una generalizzata ripresa della domanda, a cui si somma l’accelerazione di alcuni dei settori industriali più ciclici (che avevano subito fortemente l’impatto della pandemia nel corso del 2020) e le performance particolarmente brillanti nel settore delle pompe di calore ad alta efficienza in quello del raffrescamento dei data-center e in quello della qualità dell’aria degli ambienti. Ugualmente positiva anche la crescita nel mercato della Refrigerazione: continua con vigore la ripresa del ciclo degli investimenti nella Grande Distribuzione Organizzata, aiutato anche dalla regolamentazione ed accelera in maniera significativa il recupero del “food service”. L’APAC (Asia-Pacific), che rappresenta circa il 15% dei ricavi del Gruppo, riporta una crescita a cambi costanti pari al 24,0% rispetto ai risultati registrati nel 2020 (ed impattati per alcuni milioni di Euro dalla chiusura dell’impianto di Suzhou avvenuta a febbraio 2020). Tale performance è influenzata dall’andamento record della domanda cinese in particolare nei primi mesi dell’anno (che rimane in ogni caso ancora molto positiva sebbene più vicina ad un livello normalizzato) e da una migliore esecuzione della strategia nell’area del Sud APAC con una crescita dei ricavi a doppia cifra percentuale. I Ricavi derivanti dal Nord America, che rappresentano circa l’11% del totale, crescono del 23,2% a cambi costanti (17,6% a parità di perimetro) grazie principalmente alle buone performance nelle applicazioni legate all’indoor air quality e al raffrescamento dei centri di calcolo. Infine, il Sud America (che rappresenta circa il 2% del totale del volume d’affari del Gruppo) al netto degli effetti negativi derivanti dal cambio valutario, riporta una crescita pari al 38,8% principalmente a seguito di un miglioramento generalizzato delle performance nei diversi Paesi.Per quanto riguarda le singole aree di business, la Refrigerazione segna +32,5% a cambio costanti. Il trend di forte crescita già presente nei primi nove mesi viene non solo confermato ma leggermente migliorato nell’ultimo trimestre dell’anno grazie ad un ulteriore accelerazione nel “Food service” che si affianca alla ripresa del segmento Food retail (supermercati/ipermercati/convenience store) e al continuo incremento della quota di mercato globale da parte del Gruppo. Anche il segmento dell’HVAC chiude il 2021 con un forte incremento, +24,5% a cambi costanti: tutte le applicazioni registrano significative accelerazioni, con picchi ancora più marcati in alcune settori (in particolare pompe di calore ad alta efficienza e Data Center) e una rinnovata attenzione verso soluzioni orientate all’efficienza energetica e alla qualità dell’aria.

Francesco Nalini, Amministratore Delegato del Gruppo, ha dichiarato: “Il 2021 è stato un anno caratterizzato da fenomeni diversi e contrastanti. Da un lato la diffusione del vaccino contro il COVID-19 ha evitato nuove chiusure di impianti industriali e produttivi ed ha alimentato una forte ripresa dell’economia mondiale. Dall’altro, la penuria di materie prime, in particolare di materiale elettronico, ha costituito un freno alla crescita globale messa sotto pressione anche dal rafforzarsi del fenomeno inflattivo. Tale contesto complesso e alcune volte contradditorio rende ancora più significativi i risultati record raggiunti dal Gruppo: i ricavi consolidati a fine 2021 hanno infatti registrato una crescita del 26,8% (+21.9% a parità di perimetro) che, grazie principalmente al fenomeno della leva operativa si è riflesso sulla profittabilità (EBITDA Adj margin), pari al 21.0%, in crescita di 130 punti base rispetto all’anno precedente. Crescita e profittabilità hanno impattato positivamente sulla robusta generazione di cassa: al netto degli effetti derivanti dalle operazioni di M&A il debito netto è passato da circa 50 milioni a meno di 23 milioni con una contrazione superiore al 50%. Per avere una visione corretta delle performance economiche è utile ricordare che i tassi di crescita rimangono sostanzialmente invariati anche se confrontati con i risultati del 2019, anno non impattato dalla pandemia. Queste performance derivano anzitutto dalla continua implementazione della strategia di diversificazione, internazionalizzazione e “production mirroring” di CAREL che ha permesso di incrementare la sua resilienza a cui si somma la capacità di cogliere le opportunità offerte da trend decisamente positivi in tutte le applicazioni, tra cui spiccano le pompe di calore, i centri di calcolo, la qualità dell’aria degli ambienti e la forte ripresa degli investimenti nella refrigerazione legata alla GDO/Food-retail.  Particolarmente importante è stata anche la crescita per linee esterne: nel corso del 2021, infatti, sono state chiuse due importanti transazioni, l’acquisizione del 100% del capitale sociale di ENGINIA, società italiana specializzata in componentistica per centrali di controllo per l’aria ed il 51% del capitale sociale di CFM, uno dei più importanti distributori turchi, partner da lungo tempo del Gruppo, specializzato nei servizi digitali e on-field. Tutto questo si basa su una visione a medio termine che vede le strategie di business sempre più compenetrate da elementi ESG, come abbiamo esplicitato nel nostro primo piano pluriennale di sostenibilità al 2024, pubblicato a dicembre e che prevede 55 obiettivi (di cui 22 sociali, 22 ambientali e 11 di Governance), a loro volta articolati in 68 target specifici, con investimenti vicini ai 3 milioni di Euro. Sostenibilità che però non è solo prospettica ma anche attuale. Esaminando, infatti, i principali KPI aziendali 2021 attraverso la lente della “Tassonomia Europea” risulta che il 60,4% dei ricavi analizzati e il 49,5% del totale degli investimenti hanno caratteristiche green sono cioè non solo eleggibili ma allineati alla medesima regolamentazione. Sostenibilità, efficienza e resilienza, unite all’entusiasmo che le donne e gli uomini di CAREL hanno sempre dimostrato, saranno quindi gli elementi principali per affrontare le sfide future.”

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