Caro energia, venerdì la protesta degli esercenti padovani: al buio per mezz'ora

Una situazione drammatica quella denunciata dagli esercenti di Padova. Il caro energia che ormai da mesi colpisce famiglie e imprese venete ha ormai causato un raddoppio nelle bollette, perciò gli stessi esercenti lanciano un appello: restare al buio per mezz’ora nella serata di venerdì 18 febbraio.

Una mobilitazione simbolica quella organizzata dall’Associazione Provinciale Pubblici Esercenti (APPE) di Padova, che aderisce alla giornata internazionale del risparmio energetico proponendo di spegnere le luci dei locali dalle 19.30 alle 20 di venerdì. La giornata è, inoltre, un’occasione per promuovere una serie di comportamenti più consapevoli attraverso un «decalogo» di buone abitudini energetiche che gli esercenti sono invitati a seguire in modo da ridurre il più possibile i consumi in questo momento di crisi.

Il vademecum di APPE

  1. Prelevare i prodotti dalle celle frigorifere in modo cumulativo, evitando continui apri-e-chiudi
  2. Organizzare e ottimizzare le forniture per tenere spenti quante più celle e frigoriferi
  3. Evitare di lasciare porte e finestre aperte oltre il tempo necessario al normale ricambio d’aria
  4. Valutare la sostituzione di lampadine a incandescenza o neon con lampade led
  5. Utilizzare, se disponibili, le pompe di calore degli impianti di condizionamento al posto dei termosifoni, quando le sale da riscaldare sono di piccole dimensioni
  6. Spegnere le apparecchiature che stanno in standby quando non utilizzate
  7. Spegnere tutte le luci del locale quando è chiuso
  8. Utilizzare, dove possibile, apparecchiature che assorbono meno energia (esempio microonde al posto del forno tradizionale)
  9. Utilizzare, se possibile, le apparecchiature a più alto consumo nelle fasce orarie dove l’energia costa meno
  10. Preferire cotture a bassa temperatura
  11. Valutare la possibilità di chiudere determinate sale nei giorni di minore affluenza, evitando di doverle riscaldare ed illuminare
  12. Abbassare di mezzo grado centigrado la temperatura delle sale (le temperature ideali sono tra 21 e 22 gradi per i ristoranti e 19 gradi per i bar)
  13. Nel bagno dei clienti installare rubinetti a fotocellula al posto di quelli meccanici a tempo
  14. Nel bagno dei clienti, installare luci automatiche al posto di quelle con i normali interruttori

«Senza scelte drastiche, molte imprese in crisi»

Il vice presidente di APPE Giuliano Lionello è uno dei promotori dell’iniziativa, per la quale chiede adesione anche alle amministrazioni pubbliche attraverso lo spegnimento per 30 minuti dell’illuminazione di tutti i luoghi pubblici. Secondo i calcoli dell’APPE, i circa 1.400 bar che operano in provincia di Padova rischiano di pagare per le utenze energetiche, nel corso del 2022, il doppio di quanto speso l’anno precedente (da 5mila a 10 mila euro). Quasi le medesime proporzioni per i circa 1.500 ristoranti, trattorie e pizzerie, che passeranno da 11mila a 19mila euro spesi nell’anno solare.

«Come imprenditori – conferma il vice Presidente APPE – dobbiamo migliorare costantemente l’efficienza, anche energetica, delle nostre attività: per questo come Associazione abbiamo voluto predisporre questo Decalogo, a beneficio dei nostri associati, ben consapevoli che, comunque, se non ci saranno drastiche diminuzioni del costo delle forniture, molte imprese andranno in crisi, proprio nel momento in cui si iniziava a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel».

«Invitiamo – sottolinea Lionello – fin d’ora le amministrazioni pubbliche (Comuni, Provincia, Camera di Commercio e altri) a unirsi alla manifestazione simbolica dei pubblici esercizi, spegnendo per 30 minuti l’illuminazione di palazzi, piazze e monumenti: il mondo della politica non può ignorare il grido d’allarme che viene da un settore, quello dei pubblici esercizi, tra i più colpiti da due anni di provvedimenti anti-Covid».

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