Export veneto da 21 miliardi nel 2021, in crescita anche rispetto al 2019

Una corsa inarrestabile quella dell’export manifatturiero veneto: nei primi nove mesi del 2021 le esportazioni dei settori ad alta concentrazione di piccole e micro imprese sono salite a 21,3 miliardi di euro (+21,3% rispetto allo stesso periodo del 2020 ma soprattutto + 3,6% rispetto al 2019). La crescita ha un ritmo più elevato rispetto anche alla media del manifatturiero regionale (+18,6%) che ha raggiunto il picco di 50 miliardi. I dati sono relativi alla ultima rilevazione dell’Osservatorio di Confartigianato Imprese Veneto su dati ISTAT.

«Di fronte a questi numeri, serve un’azione organica che tenga insieme strumenti tradizionali e innovativi per accompagnare sui mercati internazionali l’artigianato e le piccole imprese, segmento vitale del Made in Italy». Questo l’auspicio di Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto che sottolinea l’importanza cruciale dell’internazionalizzazione per il sistema di piccole e micro imprese. «L’aumento delle esportazioni nei dieci anni precedenti la pandemia – spiega – è stato il più importante volano di crescita delle nostre imprese che hanno potuto aumentare la loro competitività e propensione all’innovazione, migliorando la capacità produttiva e la qualità dei loro prodotti. La pandemia ha però messo a dura prova il loro futuro. In questo contesto le attività messe in essere dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per favorire il rilancio delle esportazioni sono risultate di vitale importanza per il nostro comparto, in particolare i finanziamenti del Fondo 394 Simest e il voucher per TEM (Temporary Export Manager) innovativi di Invitalia, grazie ai quali sono stati finanziati centinaia di progetti di imprese piccole e artigiane».

Tornando ai numeri, sempre per i soli settori manifatturieri ad alta concentrazione di MPI che rappresentano il 42,5% del totale delle esportazioni manifatturiere, le crescite più consistenti (rispetto allo stesso periodo del 2020) hanno riguardano l’export dei prodotti delle altre industrie manifatturiere (+47,9% rispetto ali primi 9 mesi del 2020),. Nel dettaglio: prodotti in metallo (+23,6%), prodotti in legno esclusi i mobili (+22,3%) e i mobili (+19,1%). Degni di nota per la grande importanza che rivestono nel mondo della piccola impresa e delle filiere i trend positivi dei comparti moda: prodotti tessili (+15,8%), articoli in pelle (+13,9%) e abbigliamento (+13,6%). Crescono meno gli alimentari (+5,7%) ma sono i settori che più hanno tenuto nei mesi del lockdown. Tutti questi dati sono riassunti nella tabella sottostante.

Boschetto sottolinea la necessità di stabilizzare le procedure incentivanti quali il Fondo 394 Simest e di prevedere anche un fondo esclusivamente dedicato alle micro e piccole imprese con modalità operative semplificate, nonché l’estensione dell’utilizzo delle misure SIMEST anche alle società di persona e alle ditte individuali, poiché rappresentano un potenziale bacino di imprese che potenzialmente potrebbero crescere anche a livello internazionale: «Lo strumento del Digital Temporary Export Manager – conclude – va ulteriormente rafforzato, poiché consente di non caricare costi strutturali sulle piccole imprese e può rappresentare un’interfaccia formativo per risorse interne all’azienda, mettendole in condizione di camminare sulle proprie gambe, anche al fine di poter approfittare delle occasioni offerte dall’incremento del commercio digitale. È pertanto necessario stabilizzare questo strumento ed estenderlo anche alle ditte individuali e società di persona».

 

 

Ti potrebbe interessare