Susegana, 60mila euro per famiglie in difficoltà col «prestito d'onore»
Nasce nella provincia di Treviso un innovativo progetto di welfare, che vede per la prima volta la partnership tra un’amministrazione comunale e un istituto di credito finalizzata a offrire un supporto concreto ai cittadini in temporanea difficoltà economica. Si chiama “Welfare di comunità” ed è l’iniziativa nata dal Comune di Susegana che, in seguito alla pubblicazione di una manifestazione di interesse, ha raccolto l’adesione di Banca della Marca, credito cooperativo con sede a Orsago (TV) appartenente al Gruppo Iccrea. La Bcc trevigiana, in particolare, è stata l’unica banca a dimostrare interesse nei confronti del progetto elaborato dal Comune, che cercava un partner finanziario per offrire piccole somme di denaro, secondo la formula del prestito d’onore, a famiglie o singoli cittadini che non possono o non hanno i requisiti per accedere ad altri finanziamenti e che non rientrano nei parametri richiesti dalle politiche di tipo assistenziale.
«Inizialmente abbiamo messo a disposizione 20mila euro – spiega il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa – Ora, attraverso il coinvolgimento di Banca della Marca il plafond ammonterà a 60mila. La Banca interviene nel progetto non solo moltiplicando la somma destinata all’iniziativa, ma prendendosi totale carico del rischio dell’importo stanziato, ovvero 40mila euro, mentre i restanti 20 saranno garantiti dal Comune, che si assumerà anche l’onere degli interessi. Il progetto sarà operativo dal 1° gennaio e rappresenta un innovativo strumento di welfare, che ci permette di intervenire su una fascia di popolazione che ricade in un “limbo” generato dalla crisi da Covid 19. L’obiettivo è prevenire situazioni di disagio, andando a supportare persone che stanno attraversando una fase critica e aiutarle a ripartire prima che la difficoltà si cronicizzi. Ringrazio Banca della Marca per aver sposato questo progetto, per il quale stiamo già ricevendo richieste di informazione da parte di altre amministrazioni comunali. Il contributo del privato da un lato sgrava l’ente di alcune procedure burocratiche, dall’altro consente fattivamente di estendere tale misura a una platea di cittadini più ampia di quanto fosse possibile alle casse del Comune».
I prestiti possono arrivare ad un importo massimo di 5.000 euro, ammortizzabili in rate fisse mensili, per un periodo da 12 a 48 mesi oltre a eventuali 6 mesi di preammortamento. Comprese nel piano rateale sottoscritto dal richiedente, anche la quota capitale e quota interessi (pari al 3,75%), che il Comune di Susegana rimborserà al cittadino con cadenza semestrale. Allo stesso ente spetta, attraverso i Servizi Sociali, il compito di contattare i potenziali beneficiari dell’iniziativa: secondo il regolamento del progetto, approvato con delibera del Consiglio Comunale di Susegana lo scorso giugno, i destinatari sono individuabili tra i cittadini italiani o dell’Unione o extracomunitari in possesso di carta di soggiorno, residenti nel Comune di Susegana da almeno tre anni e in possesso di I.S.E.E. in corso di validità non inferiore a 6.500 e non superiore a 18.000 euro; il prestito, inoltre, è erogabile esclusivamente ai cittadini che non presentino richieste di altri prestiti in corso con altri Enti, che non siano assegnatari nello stesso anno di contributi economici a titolo di integrazione del reddito familiare e destinati alle medesima finalità, e ai nuclei famigliari in cui almeno un componente sia percettore di reddito.
«Con questa operazione, Banca della Marca, grazie alla sua sensibilità e vicinanza al territorio in abbinamento alle proprie competenze trasversali è riuscita a rendere possibile e dare concretezza ad un’ottima idea del Comune di Susegana, per la quale abbiamo pensato e sviluppato una soluzione ad hoc del tutto innovativa. L’attenzione al sociale è parte integrante dei nostri principi guida, cui viene data sempre più visibilità e trasparenza tramite i nostri Bilanci Sociali. Si tratta, anche per il nostro istituto, di una esperienza del tutto inedita e siamo fieri, in tal senso, di inaugurare quello che potrebbe essere un nuovo modello di welfare».