Stabilimento Intel a Porto Marghera, per Confapi «un'opportunità strategica»

Lo stabilimento Intel a Porto Marghera si può fare. Il Presidente di Confapi Veneto, William Beozzo, esprime il punto di vista della Federazione delle Associazioni delle Piccole e Medie Industrie del Veneto, riguardo la questione della candidatura di Porto Marghera per l’insediamento di Intel, il più grande produttore al mondo di microchip. La proposta era stata lanciata dal senatore PD Andrea Ferrazzi. Per Confapi si tratterebbe di un’opportunità strategica per Venezia e per tutto il Veneto, in considerazione anche dell’indotto che genererebbero gli investimenti necessari all’insediamento del gruppo americano.

La territoriale Confapi Venezia, che sulla questione della ZLS è stata sempre molto prudente sui rischi di speculazione immobiliare, ritiene, però, che un investimento di quella portata cambierebbe radicalmente lo scenario futuro di Porto Marghera e del Veneto.

«Innanzitutto, poiché la posizione geografica è davvero azzeccata – afferma Simone Padoan, Consigliere delegato di Confapi Venezia – La produzione di microchip è basata su materie prime principalmente di importazione ed il loro utilizzo è una priorità strategica in tutta Europa: uno stabilimento produttivo, con accesso diretto al mare in un porto che collega la rotta Europa- Africa-Asia con i corridoi TEN-T 5 e 1, permetterebbe un flusso logistico ottimizzato verso Francia, Germania ed Est Europa ed una riduzione dei costi logistici di importazione».

«Senza contare che – continua Padoan – i microchip sono alla base della meccanica e della meccatronica, la principale industria manifatturiera del Veneto, e dell’Automotive, che è un altro settore di primaria importanza per tutto il Nordest (Emilia-Romagna inclusa), visto anche il rapporto stretto delle nostre imprese con i carmaker tedeschi. Stiamo parlando di oltre 11.800 aziende per quasi 184.000 addetti, di cui l’80,27% impiegati in aziende con meno di 250 addetti: l’impero delle Piccole e Medie Imprese».

Una gigafactory del genere, altresì, avrebbe bisogno di personale specializzato ed adeguatamente formato, di cui una parte altamente qualificata nell’ingegneria elettronica, dando impulso ad un meccanismo di formazione che sarebbe facilmente pianificabile, grazie alle Università del Nordest, che sono già tutte aggregate nel consorzio SMACT Competence Center con sede a Venezia presso Ca’ Foscari (costituito secondi il Piano Industria 4.0 proprio con questa finalità). Ciò darebbe, inoltre e soprattutto, un nuovo impulso e linfa vitale proprio a quelle 11.800 aziende, rendendole ancora più competitive a livello internazionale.

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