Turisti stranieri: Veneto al terzo posto in Europa
Il Veneto conquista una medaglia di bronzo agli europei. Non si sta parlando di una disciplina sportiva, quanto di una speciale classifica continentale che pone il Veneto al terzo posto tra le regioni europee per afflusso di turisti stranieri. Solo Île de France e Catalogna sopravanzano la regione italiana sui gradini più alti del podio.
A dirlo è il Rapporto statistico 2015 della Regione, che confrontando i propri dati con quelli Eurostat, è riuscito a fornire un quadro generale sui movimenti turistici internazionali. Nel corso del 2014, stando al Rapporto, i turisti stranieri hanno raggiunto un massimo storico per la regione superando le 10 milioni e mezzo di unità (+1,2% rispetto al 2013), spendendo in Veneto – tra un pernottamento, uno spritz o altri acquisti – circa 4,8 miliardi di euro. Una curva ascendente che solo la crisi economica globale per un certo periodo è riuscita a intaccare.
Salgono i turisti cinesi, calano i russi
Un grande contributo per il raggiungimento di queste cifre proviene dai turisti cinesi, la cui presenza è in forte crescita (+15,2%), ma la cosa non sorprende, dato che da anni presentano percentuali di incremento a doppie cifre. L’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) ha previsto che nel giro di cinque anni la Cina sarà il paese con il maggior numero di turisti all’estero, grazie alle prospettive di crescita della classe media. Oltre agli “affezionati” tedeschi, inglesi e statunitensi, ci si dovrà preparare adeguatamente nei prossimi anni per accogliere questa risorsa proveniente dall’oriente. In calo invece un turismo che è stato molto forte negli ultimi anni, quello proveniente dalla Russia (-3,7%).
Città d’arte in crescita, montagna indietro di dieci anni
Si conferma dunque il segno “più” per quanto riguarda l’afflusso di turisti nella regione veneta, tanto che nel 2014 per la prima volta si sono superati i 16 milioni d’arrivi complessivi, grazie al contributo (+2,7%) dei connazionali, che si dimostrano particolarmente attratti dalle città d’arte (+7,2% delle presenze). Si conferma quindi la forza economica di questo settore, indicato dal Rapporto come uno dei principali segnali della ripresa dalla crisi. Va segnalato però il brusco calo subito dal turismo sulle località montane, l’unico che ha subito un calo tanto negli arrivi (-5,6%), quanto nelle presenze (-8,3%), registrando numeri pari a quelli di dieci anni fa.