Vertice dei prefetti sull'Afghanistan, il Veneto non più di accogliere solo 100 profughi
Il Veneto può accogliere solo 100 profughi, che siano provenienti dall’Afghanistan o da qualsiasi altra parte del mondo. È allarmante la situazione delineata dal prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, in seguito all’incontro avvenuto martedì 24 agosto tra i sette prefetti dei capoluoghi veneti.
«Una situazione critica», l’ha definita lo stesso Zappalorto, perché il rischio che la crisi umanitaria in Afghanistan si aggravi, con conseguenze su molti paesi europei e in generale occidentali, è molto concreta.
«Negli ultimi mesi sono arrivati molti migranti provenienti dalla rotta balcanica e dal resto dell’Europa», ha spiegato il prefetto di Venezia – che hanno trovato accoglienza in Veneto. Questo anche prima che scoppiasse il caos in Afghanistan. Nel frattempo, però, i posti non sono aumentati».
I prefetti metteranno in allerta tutti i sindaci, e cercheranno di raccogliere le loro disponibilità. L’idea è quella di attivare reti di accoglienza SAI (Sistema di assistenza integrata) più capillari, per i rifugiati afghani, rispetto a quanto avvenga normalmente. Questo sia per tutelare, da un lato, l’integrità dei nuclei famigliari, sia per permettere loro un rapido inserimento sociale (scolastico e lavorativo), specie in virtù del fatto che per chi arriva dall’Afghanistan non dovrebbero esserci problemi per l’ottenimento immediato dello status di rifugiato.
«Ci auguriamo davvero di riuscire a realizzare una gestione condivisa e matura dell’accoglienza», ha detto Zappalorto al Gazzettino. «E che i prefetti non vengano lasciati soli, costretti ad andare a processo solo per aver cercato di fare al meglio il loro dovere. Stavolta mi aspetto un atteggiamento maturo da parte di tutti, a partire dai sindaci, ma anche dalla Difesa, perché quest’ultima potrebbe immettere nel circuito residenze e alloggi, e sono parecchi, oggi dismessi o sfitti da anni».