CVN, Thetis, Comar: tavolo Regione-sindacati per i 300 operai a rischio. «Ne va del completamento del Mose»

Giovedì l’assessora regionale al lavoro Elena Donazzan, assistita dall’Unità di crisi regionale e dalla Direzione Lavoro di Regione del Veneto, ha incontrato le organizzazioni sindacali confederali e di categoria della provincia di Venezia CGIL, CISL e UIL in merito alla situazione di difficoltà del Consorzio Venezia Nuova e, conseguentemente, delle aziende Thetis e Comar.

L’incontro è stato finalizzato ad approfondire l’attuale situazione di difficoltà occupazionale che coinvolge circa 300 lavoratori delle tre realtà. Tale condizione di difficoltà e incertezza pone anche interrogativi circa l’ultimazione e la gestione del MOSE e di servizi di primaria importanza svolti da questi lavoratori per l’interesse e la salvaguardia dell’intera laguna di Venezia.

Le parti hanno condiviso il fatto che la grave situazione di difficoltà dovrà essere, dunque, affrontata in termini ampi e completi con tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti nella situazione, principalmente il Ministero delle Infrastrutture, da cui dipendono gli organi commissariali che gestiscono il CVN.

«Ho ritenuto doveroso approfondire rapidamente l’attuale situazione in cui versano i lavoratori di queste aziende», precisa Donazzan. «Lavoratori che svolgono funzioni particolarmente strategiche per la salvaguardia della laguna e per Venezia. È necessario comprendere al più presto quali sono le soluzioni applicabili al caso specifico. In accordo con le organizzazioni sindacali, ho assunto l’impegno di raccordarmi con la Prefettura per comprendere tempi e modi del prossimo tavolo prefettizio sul tema con tutti i soggetti a vario titolo interessati».

«Coinvolgerò anche il Ministero del Lavoro in merito alla situazione occupazionale dei lavoratori del Consorzio Venezia Nuova, Thetis e Comar», aggiunge. «Situazione ovviamente inquadrata nella più ampia questione del completamento della gestione dell’opera del MOSE, che, va sottolineato, interessa primariamente il Ministero delle Infrastrutture».

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