Cosa ti porto? Startup vicentina consegna la cena a casa
Ordinare la pausa pranzo per l’ufficio, o una cena veloce se si è a casa e non si ha voglia di cucinare: ora si può fare con una app, un sito internet o una telefonata. La differenza, rispetto alle normali consegne a domicilio, è che con “Cosa ti porto?”, la startup vicentina nata dall’idea di due giovani, Edoardo Monte e Andrea Galla, tutto può avvenire in outsourcing, grazie al servizio di consegne garantito dalla start up stessa.
A ristoranti, pizzerie, locali etnici o tradizionali, fast food, gelaterie, “Cosa ti porto?” offre tecnologia e logistica, in modo che i locali possano abbattere i costi per il personale e i mezzi di trasporto. Il costo per i clienti è omogeneo: 2 euro per i primi 2 chilometri e di 0,50 euro per ogni chilometro successivo, con la distanza calcolata dal ristorante fino a dove si decide di avere la consegna. E il pagamento si può fare sia in contanti, sia con il bancomat o la carta di credito.
A Vicenza 26 ristoranti aderenti
Il servizio per il momento è attivo con 26 ristoranti nella città di Vicenza, ma l’obiettivo dei due fondatori è replicare il sistema in tutto il territorio nazionale. Da febbraio ad oggi sono state effettuate quattromila consegne. La società per l’89% appartiene ai due soci fondatori, per il resto è sostenuta da una rete di 11 soci investitori formati da
imprenditori e società finanziarie che appoggiano il progetto. Il progetto è raggiungibile con una App per Android e che presto sarà resa disponibile per iOS.
«Quello che stiamo facendo – spiega Edoardo Monte, uno dei due soci fondatori – rivoluziona il concetto di consegna a domicilio, in un contesto in cui il mercato degli operatori che si occupano di food ordering sta crescendo sempre più. Rispetto agli altri operatori, noi offriamo la consegna indipendentemente da dove l’ordine arriva. Che sia da un iscritto del nostro portale, direttamente dal ristorante che riceve l’ordine al telefono o da un altro operatore. Con questo sistema riusciamo a raggiungere la totalità dei consumatori e non solo quelli che utilizzano piattaforme on line per creare i propri ordini».