H-Farm in Borsa, il trattore rosso cambia strategia
Un trattore rosso in Piazza Affari: così, con uno spirito innovatore anche nello stile di comunicazione, H-Farm ha fatto questa mattina il suo ingresso al mercato Aim, quello per le piccole e medie imprese innovative e ad alto potenziale di crescita, della Borsa Italiana. «Ci sentiamo una responsabilità enorme per gli investitori. L’italia ha bisogno di innovare», spende poche parole, Riccardo Donadon, presidente e amministratore delegato di H-Farm accompagnato dal co-founder Maurizio Rossi, nel salutare l’avvio delle contrattazioni (qui il video della cerimonia). Società numero 71 ad entrare nell’Aim, 26esima società nel 2015, in termini di dimensioni H-Farm ha il doppio della media delle società presenti su quel mercato. E mette sul mercato azioni per 25-30 milioni di raccolta, legate a un piano industriale di svolta, con un forte impulso alla trasformazione digitale delle Pmi e all’educazione, e mettendo così in secondo piano l’investimento sulle start up da “accelerare”, core-business iniziale di H-Farm.
Partiti! E ora ci incamminiamo con entusiasmo in questo percorso. Le foto: https://t.co/B1wNWMIuCs #HFARMinborsa pic.twitter.com/dF9fufaoLz
— H-FARM (@hfarmventures) 13 Novembre 2015
L’acceleratore per startup di Roncade (Treviso), fondato dieci anni fa da Riccardo Donadon, ha chiuso il bilancio 2014 con un fatturato di oltre 17 milioni, e nei primi sei mesi del 2015 il fatturato è già oltre 11 milioni. In 10 anni la società ha raccolto oltre 30 milioni e ne ha investiti 17 in 71 iniziative imprenditoriali innovative. L’ammissione alle negoziazioni è avvenuta a seguito del collocamento di 20 milioni 215 mila azioni rivenienti da un aumento di capitale riservato esclusivamente a investitori qualificati italiani e esteri, tra cui ci sono nomi come Massimo Vian (ad Luxottica) e Antonio Percassi (Kiko), e fondi come Mediolanum, Kairos, Azimut ePioneer, oltre a qualche imprenditore straniero. Il flottante sarà pari al 19% del capitale.
La svolta: servizi, formazione, Europa
La quotazione si lega a doppio filo con il nuovo piano industriale annunciato a metà ottobre. Il modello di business si diversifica e si allarga comprendendo tre aree.
Investment è l’area dedicata agli investimenti per nuove idee d’impresa, insomma le startup che da dieci anni a Roncade vengono coltivate, ma con la novità che il raggio d’azione uscirà dai confini nazionali diventando europeo. A capo di quest’area è Roberto Bonanzigna, già partner per 8 anni di Balderton Capital, uno dei maggiori fondi europei di Venture Capital con 2,3 miliardi di dollari di gestione.
Industry, sarà la divisione dedicata a servizi “Industry 4.0”, trasformazione digitale e acceleratore aziendale, ovvero tutto un nuovo campo d’azione per il mondo delle piccole e medie imprese che vogliono portare l’innovazione all’interno dei loro processi. L’area è diretta da Cristina Mollis, fondatrice nel 2008 di NuvÒ, azienda che lavora per costruire strategie digitali per le imprese, integrando online e offline, e che è stata acquisita nel 2015 da H-Farm.
E infine la terza parte del nuovo percorso è Education, in affiacamento alle attività già esistenti di Corporate Education sviluppate con Digital Accademia, punta a trasformare il centro di Roncade in un vero e proprio campus. Con un modello didattico completo per i giovani da 6 a 26 anni. A capo di quest’area è stato cooptato Carlo Carraro, ex rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.