Cattolica, al via la trasformazione in Spa. Consob: «Generali può salire al 30%»

Generali può salire fino al 30 per cento di Cattolica, gruppo veronese che da ieri 1 aprile 2021 dopo 125 anni di storia e legame con il territorio (nata nel 1896 e sui suoi 18.600 soci) ha avviato la trasformazione in Spa che permette a Generali Assicurazioni , primo azionista, di essere il riferimento per gli altri azionisti.

Ma la Commissione per la società e la Borsa avverte: Generali può salire fino al 30% di Cattolica, acquistando azioni sul mercato o sottoscrivendo parte dell’eventuale inoptato nell’aumento di capitale da 200 milioni di euro che la compagnia veronese varerà entro luglio, ma tali acquisti incrementali non consentiranno al Leone di Trieste «di avvalersi, in un momento successivo, di esenzioni fondate su cause indipendenti dalla volontà» di Generali, come previsto dal tuf, qualora tali acquisti «si rivelassero ex post determinanti – ossia, non marginali – per il successivo superamento di soglie rilevanti».

Lo chiarisce la Consob rispondendo, nel suo bollettino, a due quesiti posti da Generali in merito alla partecipazione in Cattolica. I nomi delle sue società, anche se omessi dalla Commissione, sono riferiti al caso in questioni per le modalità descritte.

Cattolica-Generali, petizione contro la trasformazione in Spa

La trasformazione in Spa avviene in seguito al contestato aumento di capitale dello scorso 27 giugno, votato solamente dal 5,88% dei soci e all’altrettanto discussa assemblea straordinaria del 31 luglio (sulle recenti assemblee è in corso una indagine della Procura di Verona per illecita influenza di parte del Cda).

Sarà il voto di pochi grandi azionisti – in primis Generali Assicurazioni e la Berkshire Hathaway di Warren Buffet –  determinante per eleggere, nella prossima assemblea di maggio, il nuovo CDA chiamato al rilancio della compagnia. Un CDA che sicuramente dovrà esprimere competenze e professionalità importanti – come chiede l’IVASS – ma che dovrà essere consapevole e rispettoso,e non attraverso slogan e parole, della storia di Cattolica Assicurazioni.

Casa Cattolica, la rete informale a cui partecipano membri delle  ex associazioni di soci Cattolica Assicurazioni e di rappresentanti della politica, delle imprese, di enti locali e di istituzioni del territorio, dichiara che si farà parte attiva verso il nuovo CDA e gli stakeholder, promovendo la petizione «Cattolica nel cuore». Lo scopo  è  ottenere da Genreali  quello che un modello cooperativo ben gestito avrebbe dovuto tutelare in questi anni, oltre all’impresa.

Le richieste della petizione

La petizione punta a coinvolgere le migliaia  di azionisti e le istituzioni veronesi, in un progetto sociale ed è da qualche giorno  sottoscrivibile per chi fosse interessato sulla piattaforma Chenge.org. Questi i tre punti fondamentali della petizione portati all’attenzione del nuovo CDA:

1)  Attenzione alle persone: dipendenti(mantenimento dei posti di lavoro) ed agenti (centralità della figura sul territorio), in un’ottica di valorizzazione ed evoluzione continua delle professionalità;
2)  Mantenimento della sede legale e operativa a Verona, finalizzata ad una efficace salvaguardia dell’investimento fatto dai soci veronesie alla ricaduta di valore sui territori storici di radicamento e riferimento;
3)  Mantenimento della coerenza verso i valori fondativi di Cattolica e di una costante attenzione ai bisogni di determinati ambiti economici in primis quello della piccola e media impresa.

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