Università, Veneto: definiti i criteri di assegnazione fondi affitti studenteschi

Università, la regione Veneto ha approvato i criteri di assegnazione dei fondi per il ristoro degli affitti di studenti fuori sede durante il periodo di emergenza Covid.

La giunta regionale, infatti, ha approvato la delibera che definisce i criteri generali di riparto e di assegnazione del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in affitto, destinato agli studenti universitari, per il periodo di emergenza sanitaria.

La quota parte spettante alla Regione del Veneto a sostegno delle locazioni di immobili abitativi degli studenti universitari fuori sede è pari a 1.447.099,89 euro.

Università, Veneto: i criteri per accedere ai fondi

Il contributo sarà assegnato dalle Università e dagli ESU agli studenti sotto forma di rimborso del canone dei contratti di locazione stipulati per tutto il periodo di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020.

Pertanto, le Università e gli ESU provvederanno a trasmettere alla Regione i dati relativi al numero degli studenti fuori sede con un indice della situazione economica equivalente non superiore a 15.000 euro.

Gli studenti, inoltre, devono essere non beneficiari di forme di sostegno al diritto allo studio, riferiti all’Anno Accademico 2019-2020, al fine di ripartire e assegnare a loro favore le risorse pervenute dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Donazzan:«aiuto importante da parte del Governo»

«Un aiuto importante da parte del Governo, perché le spese a carico delle famiglie potrebbero non essere sostenibili: non possiamo mettere gli studenti in condizione di scegliere se studiare da casa, che non è il miglior modello universitario, o, peggio, lasciare gli studi» afferma Elena Donazzan, Assessore regionale all’Istruzione del Veneto.

«C’è però un dato in controtendenza che va segnalato: le Università del Veneto, a fronte di una ipotizzata riduzione delle iscrizioni come dato nazionale, hanno aumentato i propri iscritti – continua Donazzan, – segno che non sono tanto gli aiuti e le sovvenzioni pubbliche a far la differenza, quanto la qualità della didattica e la reputazione delle nostre università».

 

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