Müller, «nozze d'argento» per la sede di Verona

Müller festeggia nel 2020 i 25 anni dalla costituzione della sede italiana di Verona. Per il colosso europeo del lattiero-caseario, il venticinquennale di Müller Italia è l’occasione per «celebrare una storia d’amore a prima vista con i consumatori italiani», così come afferma una nota aziendale. Il Gruppo Müller – formalmente Unternehmensgruppe Theo Müller S.e.c.s. – è una multinazionale specializzata nel settore lattiero-caseario. Con un fatturato globale 2019 di circa 5,7 miliardi di euro e oltre 24 mila persone impiegate, è presente in 23 mercati a livello globale. In Italia, Müller si colloca al secondo posto – insidiando da vicino la posizione di leadership – per market share nel mercato dello yogurt, un segmento del lattierocaseario che, secondo rilevazioni IRI, a totale 2019 ha fatto segnare un valore di 1.35 miliardi di euro per un complessivo totale di 344 milioni di kg di prodotto e più di 1 miliardo di confezioni.

Müller, in Italia dal 1995

Müller è riconosciuto dai consumatori italiani per i valori di innovatività e come riferimento per nuove esperienze di gustoso piacere. La rivoluzione soffice, cremosa e gustosa. L’ingresso in Italia di Müller, nel 1995, ha svolto un ruolo determinante in quella che è stata una vera e propria ridefinizione della comunicazione e della percezione dello yogurt presso il consumatore finale, facendo scoprire agli italiani un’esperienza sensoriale del tutto nuova. Al posto degli yogurt “tradizionali”, liquidi e dominati dalla nota acida sia a livello olfattivo che di gusto, Müller propone prodotti dalla consistenza cremosa e vellutata, dall’aroma gradevole ed equilibrato e dal sapore inconfondibile, ricco e goloso.

La sede di Verona, da sempre focalizzata sullo sviluppo di prodotti specifici per il mercato italiano, si è resa da subito protagonista di una campagna pubblicitaria a copertura nazionale tanto accattivante quanto dirompente per la categoria. Per la prima volta, infatti, lo yogurt abbandona i messaggi legati esclusivamente a benefit salutistici per associarsi in modo esplicito alla dimensione della gratificazione sensoriale grazie al contributo di un payoff memorabile: «Fate l’amore con il sapore». Nella mappa mentale del consumatore il vissuto dello yogurt inizia a non essere più legato solo alla sfera “benessere” ma si avvicina sempre di più a quella di alimenti tipicamente edonistici, quali i dessert e la gelateria, senza tuttavia perdere la propria identità di prodotto.

(in foto Manfred Weiss, direttore generale per l’Italia)

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