Banca Ifis, 2020 in crescita: già raggiunti i target per l'anno
Un bel 2020 per Banca Ifis: utile netto di 52,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020, con tutti i tre trimestri dell’anno profittevoli, raggiungendo così in nove mesi l’obiettivo prefissato per l’intero anno. Si rafforza la posizione patrimoniale con CET1 all’11,69%, in rialzo di 73 punti base rispetto al 31 dicembre 2019, raccolta complessiva in crescita dell’8,1%: oltre 9,1 miliardi di euro e accantonamenti per 47 milioni di euro a fronte del Covid-19, di cui 11 milioni di euro in via prudenziale nel terzo trimestre 2020 per stima di potenziali effetti negativi connessi principalmente alle moratorie.
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«I risultati dei primi nove mesi del 2020 hanno confermato la capacità di resilienza della Banca anche in momenti di grande difficoltà come quello della pandemia da Covid-19 e dimostrato la solidità del modello di business, che è ben posizionato in nicchie di mercato profittevoli. Nonostante un contesto macroeconomico senza precedenti, in una situazione di generale sfiducia e incertezza, Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile di 52,3 milioni di euro raggiungendo le guidance definite per l’anno in corso. Tutti i trimestri sono stati profittevoli nonostante rettifiche e svalutazioni ragionevolmente riconducibili alla situazione legata alla pandemia di Covid-19 per circa 47,9 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno» spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
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«Banca Ifis da inizio anno ha rafforzato il CET1 consolidato di 73 punti base, attestatosi all’11,69%, calcolato escludendo il dividendo 2019 il cui pagamento è sospeso in conformità con le raccomandazioni di Banca d’Italia ed escludendo prudenzialmente l’utile dei primi nove mesi del 2020. La generazione organica di capitale permetterà il pieno assorbimento dell’acquisizione di Farbanca. Si conferma, inoltre, la tenuta della qualità dell’attivo che ad oggi ha riportato pochi segni di deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a posizioni che già presentavano criticità. Su questo fronte, a copertura dei settori potenzialmente più impattati dalla pandemia, nel terzo trimestre 2020, sono stati fatti accantonamenti prudenziali per circa 11 milioni di euro sulla stima di potenziali effetti negativi attesi e connessi, principalmente, alle moratorie. Inoltre, in questi mesi pur mantenendo grande attenzione al controllo dei costi sono stati confermati gli investimenti per accelerare la digitalizzazione dei business e dei processi organizzativi, che rimangono un obiettivo prioritario».