Veneto, -113mila posti di lavoro dal 2008
L’onda lunga della crisi: quella che fa del Veneto la terza regione in Italia per numero di posti di lavoro assoluti persi dall’inizio della crisi economica nel 2008 fino al marzo 2015. Sette anni di passione che hanno lasciato il segno, nonostante negli ultimi mesi arrivino segnali incoraggianti come l’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato.
Ma, appunto, di terreno da recuperare ce n’è tanto. Le elaborazioni dell’ufficio studi della Cgia di Mestre dicono che il Veneto, dal 2008 al primo trimestre 2015, ha perso 113 mila unità in termini di occupati, collocando la regione al terzo posto (in negativo) dopo la Sicilia, che ha perso 168 mila occupati, e la Campania, che ne ha lasciati sul campo 129 mila.
La variazione percentuale è meno forte: il calo degli occupati in Veneto è stato del -5,3%, un dato che posiziona la regione al nono posto in Italia. A metà classifica, ma comunque la performance peggiore fra le regioni del Nord Italia, dove l’unico dato positivo è quello del Trentino Alto Adige che guadagna 11 mila posti di lavoro (+2,5%), unico dato positivo oltre a quello del Lazio che acquista 88 mila posti di lavoro (+4%).
Perdono lavoro edilizia, manifattura e commercio
«I settori che hanno subito i contraccolpi più negativi – segnala Paolo Zabeo della Cgia – sono stati l’edilizia, il manifatturiero e il piccolo commercio che più degli altri hanno subito gli effetti negativi dovuti al calo della domanda interna e alla contrazione degli impieghi bancari».