Giovani e inconsapevoli, un veneto su 600 positivo al Coronavirus

Un veneto su 600 positivo al Coronavirus. Senza saperlo e, nella quasi totalità dei casi, senza sintomi. Se è vero che la matematica applicata alla sanità va presa con le pinze, è anche vero che su modelli statistici si basa l’analisi della pandemia e il modo di affrontarla. Ecco perché è molto significativo quanto racconta Gianpiero Dalla Zuanna al Mattino di Padova.

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Il calcolo di uno dei maggiori esperti di statistica del Paese, infatti, parte dai dati reali per andare a capire quanti possono essere i veneti positivi al coronavirus e inconsapevoli. Ovvero le persone di fatto più pericolose per l’espandersi della pandemia. Quelle che non sono tracciata e ovviamente, non sapendo della loro positività, in giro per le strade delle nostre città. Ecco cosa dice Dalla Zuanna, professore all’Università di Padova.

In Italia nel corso delle ultime due settimane sono state individuate mediamente ogni giorno 1.000 persone positive. Supponiamo che la maggiore attenzione epidemiologica verso gli asintomatici permetta oggi di rintracciare un positivo ogni cinque, in luogo di uno ogni sei come nella fase acuta dell’epidemia. Se ciò è verosimile, ogni giorno 1.000×4=4.000 nuove persone contagiate (asintomatiche o poco sintomatiche, ma in grado di contagiare) non sanno di esserlo. Poiché un positivo resta tale mediamente per 15 giorni, si può stimare che oggi in Italia siano in circolazione 4.000×15=60 mila positivi inconsapevoli. Gli italiani sono 60 milioni: quindi, se questi calcoli sono corretti potrebbe oggi esserci un positivo inconsapevole ogni 1.000 residenti in Italia. Non sono pochi, anche perché questi numeri non sono gli stessi per tutta l’Italia. Ad esempio, si può stimare che nel Veneto – dove nelle ultime due settimane i contagi sono stati più numerosi rispetto alla media italiana – i positivi inconsapevoli siano uno ogni 600 residenti.

Veneti positivi al Coronavirus, l’attenzione va tenuta alta

Il ragionamento di Dalla Zuanna, come lui stesso specifica, non vuole portare al terrore da contagio. La situazione, soprattutto negli ospedali, è sotto controllo. Ma il numero ci invita a tenere alta la guardia, a non dare niente per scontato: ecco perché, spiega Dalla Zuanna, è meglio scaricare l’app Immuni e non aprire gli stadi al pubblico, per esempio. Questo è il periodo cruciale: il virus si può arginare. Bisogna agire però, tutti, con grande responsabilità.

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