Focolaio Aia Vazzola, già 179 casi. Ma l'azienda non chiude

Numeri in aumento nel focolaio Aia Vazzola. Nello stabilimento in provincia di Treviso dell’azienda veronese di prodotti alimentari, infatti, ci sono 178 contagiati sui quasi 700 dipendenti. Vi avevamo raccontato, una settimana fa, i primi casi rilevati (allora erano 20), ecco l’articolo che dà conto anche dell’inizio del contagio. E come si poteva temere, il virus ha camminato nei reparti dell’azienda molto velocemente. Ma, almeno per ora, la produzione è salva: evitato il blocco totale, si andrà avanti al 50% della forza produttiva normale.

I 182 casi del focolaio Aia Vazzola sono frutto non ancora dello screening completo di tutti i dipendenti, ma di una buona parte: sono stati effettuati 560 tamponi. E i 178 positivi stanno portando però una ricaduta sulle proprie famiglie: già altri 21 casi, infatti, sono stati accertati.

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Focolaio Aia Vazzola, la posizione del sindacato

«L’incontro è stato soddisfacente. Abbiamo ricevuto importanti rassicurazioni da parte delle autorità sanitarie e dai vertici aziendali in merito alle misure di sicurezza adottate ai fini di contenere i contagi». Si dice soddisfatto Andrea Meneghel, segretario generale della Fai Cisl Belluno Treviso, al termine del vertice di martedì 25 agosto in Prefettura a Treviso con il viceprefetto vicario Antonello Roccoberton, il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi, i dirigenti del Gruppo Veronesi e il sindaco di Vazzola Giovanni Zanon sul focolaio di Covid all’interno dello stabilimento dell’Aia di Vazzola.

«La Ulss – spiega Meneghel – ci ha assicurato che fino al momento della positività zero di tutta l’azienda verranno fatti screening a cadenza settimanale sul personale. Da parte sua, l’azienda ha comunicato che dalla prossima settimana si tornerà a lavorare su due turni con personale ridotto e quindi maggiore garanzia di distanziamento sociale nei reparti».

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Covid free come regione, ma molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio. Sul fronte sgravi, vi diamo tre buone notizie:

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Confermato anche il maggiore coinvolgimento, richiesto dai sindacati, del Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo per il contrasto alla diffusione del Covid negli ambienti di lavoro. «L’azienda ha accolto la richiesta avanzata dalle parti sindacali e dai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di maggiore trasparenza e informazione riguardo alle scelte aziendali per contrastare l’emergenza», sottolinea Meneghel. «Solo dando vita a una più stretta collaborazione con i rappresentanti per la sicurezza e le rappresentanze sindacali si potrà uscire da questo momento difficile, che vede coinvolti sia i lavoratori che le loro famiglie» conclude il segretario generale della Fai Cisl territoriale.

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