Veneto Banca: Bce blocca la cessione di Bim
La Banca Centrale Europea intende negare a Veneto Banca l’autorizzazione a vendere la quota di controllo di Banca Intermobiliare a una cordata di investitori. La notizia è stata diffusa in queste ore e ha portato a un pesante ribasso del titolo Bim (-13,14% alle 13 di oggi).
L’operazione era stata definita nel dicembre 2014 e prevedeva che la cordata acquisisse il 51,4% della banca torinese pagando a Veneto Banca (che ne controlla il 71,38% di capitale sociale) 289 milioni di euro, pari a 3,6 euro per ogni azione della Banca Intermobiliare. In seguito sarebbe arrivata un’Opa degli investitori sul restante capitale.
Nella cordata D’Aguì e Montezemolo
Era il 25 febbraio 2015 quando Veneto Banca – la popolare di Montebelluna interessata in questi giorni all’avvio della trasformazione in Spa – comunicava il deposito presso la Banca d’Italia dell’istanza di autorizzazione all’acquisizione di una quota di controllo in Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni Spa.
A depositare l’istanza, una cordata composta da questi investitori: Gestinter S.p.A., MA.VA. s.s., Duet Alternative Investments (UK) Ltd. in nome e per conto di Duet BIM Ltd., MI.MO.SE. S.p.A., Romed S.p.A., Piovesana Holding S.p.A., Pietro S.p.A., Dad&Son S.r.l., Pietro Boffa, Castello s.s., Artex S.r.l., Mario Piantelli, Luca Cordero di Montezemolo, Valentina Nasi, Gianfranca Cullati, Marta Viani, Fabio Viani, Turati Investments S.r.l., Italvalv S.r.l., Serfin S.r.l. e Alessandro Federici.
Nel capitale Gestiner Spa compare Pietro D’Aguì, storico azionista della Banca Intermobiliare (che detiene una quota del 9,69%). Ora la cordata si riserva «di valutare le argomentazioni svolte a supporto di quanto notificato dalla Bce e di attivarsi per difendere i propri diritti in conformità con quanto previsto dalle norme procedurali applicabili, al fine della realizzazione della transazione». Entro venerdì 19 giugno gli investitori avranno facoltà di presentare osservazioni alla Bce.