Postalmarket rinasce come e-commerce: il piano della veneta Storeden

Postalmarket rinasce online: far tornare in auge il maxi catalogo cartaceo che negli anni Settanta e Ottanta portava nelle case dell’Italia di provincia centinaia di pagine di prodotti da acquistare con consegna a domicilio è l’obiettivo di Storeden, tech company veneta che stando al report di Casaleggio associati detiene il 4% del mercato ecommerce in Italia.

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Ai tempi in cui Amazon era ancora soltanto il nome inglese di una foresta in Brasile, in Italia Postalmarket ne anticipava il modello di business, sia pur con strumenti analogici: 45 mila spedizioni al giorno. Con l’aiuto di copertine divenute mito, da cui ammiccavano le modelle e le attrici che abitavano i sogni degli italiani – Ornella Muti, Romina Power, Carla Bruni, Cindy Crawford e Claudia Schiffer per citarne alcune –, due volte all’anno il catalogo di Postalmarket arrivava per posta in milioni di case dei paesi più piccoli.

Dentro c’era tutto ciò che in quei luoghi non si trovava: dall’intimo ammiccante alle ultime innovazioni tecnologiche. Il sogno dei prodotti impossibili da raggiungere, quelli che non si trovavano nel negozio sotto casa, che si materializzava con il suono del campanello.

Il piano di Storeden per rilanciare Postalmarket

Il marchio e i brevetti di questa storia imprenditoriale sono oggi di proprietà della Postalmarket Srl, grazie alla caparbietà di un imprenditore friulano, Stefano Bortolussi, che è riuscito dopo anni ad aggiudicarsi i marchi. A fine maggio Storeden, società di Villorba (Treviso) che si occupa di e-commerce, ha investito in Postalmarket.

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L’obiettivo? Non più libroni di annunci da lasciare nella cassetta della posta ma un portale web dedicato alle produzioni italiane. «Vogliamo creare il più grande portale del Made in Italy – dice il Ceo di Storeden, Francesco D’Avella –. In Postalmarket si potranno trovare brand affermati, ma anche brand emergenti, l’importante è che i prodotti siano rigorosamente Made in Italy. La stessa selezione di prodotti la si potrà comprare in Italia, ma in un prossimo futuro anche dall’estero come ad esempio dalla Germania Francia o Spagna, ma anche in altri paesi come America e dall’Asia».

La storia di Postalmarket

Ma che cosa si nasconde dietro un nome così evocativo per chi è cresciuto nell’era pre-digitale? Postalmarket nasce nel 1959 da un’intuizione di Anna Bonomi Bolchini: diecimila copie diffuse in edicola e centinaia di oggetti in vendita “soddisfatti o rimborsati”.

Nel 1976 la società si trasferisce in una nuova sede di 37 mila metri quadri a San Bovio di Peschiera Borromeo, nel Milanese. Il numero di lavoratori arriva a 1.600. Nel 1987 Postalmarket fattura 385 miliardi di lire, le spedizioni sono un milione e 250 mila l’anno, con picchi di 45 mila al giorno.

A fare da traino all’epoca era soprattutto l’abbigliamento femminile: marchi della moda italiana degli anni Ottanta come Krizia, Fendi, Biagiotti, Enrico Coveri e Valentino realizzavano capi pensati appositamente per Postalmarket. Le attrici nelle copertine poi eraano tra le più note del momento.

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