Addio ad Alberto Bauli, ha reso grande il gruppo dolciario del pandoro
È morto lunedì all’età di 79 anni Alberto Bauli, presidente per 25 anni dell’azienda che porta il suo cognome, fondata dal padre Ruggero nel 1922. E divenuta proprio sotto la gestione di Alberto – arrivato alla guida nel 1995 – un marchio capace di imporsi a 360 gradi nel mondo dei dolciumi, anche al di là del pandoro, da sempre prodotto di punta dell’azienda.
Una crescita che si è realizzaata con le tante acquisizioni tra cui quella di FBF di Romanengo a Crema – la più importante realtà produttiva di Croissanteria sul territorio nazionale – e, nel luglio 2006, dell’intero pacchetto azionario di Doria, storico marchio italiano noto per la produzione di biscotti e crackers con sito produttivo ad Orsago in provincia di Treviso.
Alberto Bauli, il ricordo di Sboarina e Zaia
La morte di Alberto Bauli ha provocato un’ondata di commozione a Verona e in tutto il Veneto. Per il sindaco della città scaligera Federico Sboarina «la scomparsa di Alberto Bauli è una notizia che colpisce perché il suo nome sta di diritto nell’albo d’oro cittadino, con coloro che hanno reso grande la nostra città. Con lui, l’azienda fondata dal padre è diventata un colosso, portando il nome di Verona nelle case di milioni di consumatori. La società è una delle eccellenze cittadine per creazione di valore e occupazione. Questa grande sapienza, Alberto Bauli l’ha saputa trasportare anche nell’allora Banca Popolare».
Per il presidente della Regione Veneto Luca Zaiia «il nome Bauli significa immediatamente pandoro, un dolce che ogni anno porta la tradizione natalizia veronese in tutto il mondo. Con la scomparsa dell’ingegner Alberto, il Veneto ha perso oggi un messaggero delle nostre tradizioni e del valore della nostra imprenditoria».
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