Padova Hall, sei talenti per il futuro del quartiere fieristico con C Lab

Un nuovo «Polo di Contaminazione» che ospiterà esposizioni, eventi, centri di ricerca, startup, servizi per l’internazionalizzazione delle imprese e aule universitarie: Padova Hall, la società proprietaria del marchio Fiera di Padova che cura lo sviluppo del quartiere di via Tommaseo, partecipa al progetto C_Lab – Contamination Lab Veneto, nell’ambito del quale sei giovani talenti dell’Università di Padova immaginano come sviluppare il progetto di crescita ed evoluzione del quartiere fieristico patavino.

«Il Contamination Lab coglie in pieno lo spirito con cui Padova Hall vuole porsi come risorsa per il rilancio economico della città di Padova – commenta Luca Veronesi, direttore generale di Padova Hall –. Immaginare nuove modalità di progettazione e utilizzo degli spazi, a partire dalle esigenze di tutti i partner, è un’attività utilissima in questa fase: integriamo le funzioni tradizionali con nuove realtà d’eccellenza moltiplicando le opportunità per tutti».

Un gruppo multidisciplinare per Contamination Lab

Contamination Lab Veneto è stato lanciato nel mese di marzo dall’Università degli Studi di Padova in collaborazione con UniSMART– Fondazione Università degli Studi di Padova – in partnership con Padova Hall: un lavoro iniziato in pieno lockdown, quando i ragazzi di H-team – questo il nome del gruppo multidisciplinare – si sono confrontati in lunghi brainstorming e scambi di idee tramite videochiamate, chat ed email.

Psicologia del lavoro, ingegneria gestionale, architettura, giurisprudenza e scienze politiche: sono questi gli ambiti di specializzazione dei sei studenti di H-team. Hanno iniziato ad analizzare il mercato e i competitors di Padova Hall, e ora stanno preparando dei questionari che presto saranno sottoposti alle realtà che entreranno a far parte del futuro Polo. Oltre alla Fiera con le sue manifestazioni e le strutture espositive, il nuovo Centro Congressi in via di completamento, Smact Competence Center – il partenariato pubblico-privato per il trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0, il Polo Universitario di Ingegneria che sorgerà al posto dell’attuale Padiglione 2, l’Incubatore di startup del Galileo Visionary District e Promex, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Padova dedicata alle attività di internazionalizzazione.

«Il quadrante compreso tra via Tommaseo, via Goldoni e via Rismondo – spiega Antonio Santocono, presidente di Padova Hall –, ospiterà presto nuove funzioni d’eccellenza, dalla ricerca universitaria al trasferimento tecnologico all’innovazione. Queste non andranno a sostituire ma a integrarsi con le tradizionali funzioni espositive, potenziandole e moltiplicando le opportunità per tutti».

«Il Contamination Lab è un’iniziativa chiave per stimolare la collaborazione tra studenti, imprese e associazioni del territorio – aggiunge Fabrizio Dughiero, Prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Padova –. Si tratta di un progetto strategico, fortemente multisciplinare, in cui il talento di giovani studenti, laureati e dottorandi permette lo sviluppo di idee creative e soluzioni imprenditoriali».

Padova Hall - H-Team

Padova Hall, i talenti di H-team che lavorano al progetto

Il più giovane del gruppo è Marco Mengo, classe 1998, laureando in psicologia del lavoro. Silvia Targa, classe 1995, è laureanda della magistrale di Studi Europei. Tommaso Meneghin, classe 1996, lo è in Ingegneria Gestionale magistrale. Erika Grappiglia, classe 1996, frequenta l’ultimo anno di Giurisprudenza. Elisa Ravasio, classe 1996, laureatasi con lode in Scienze Psicologiche Sociali e del Lavoro, è all’ultimo anno della Magistrale in Psicologia Sociale del Lavoro e della Comunicazione. Infine, Giuseppe Busà, classe 1995, è laureando in Ingegneria Edile – Architettura presso l’Università di Padova.

Al momento H-team sta analizzando le prime idee portate alla luce attraverso il metodo di brainstorming. Grazie anche ai risultati dei questionari – che saranno sottoposti anche ai cittadini –, la squadra concretizzerà queste idee in una proposta progettuale, che sarà presentata in autunno.

C_Lab 2020, progetto finanziato dal MIUR avvalendosi delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, prevede sei sfide per altrettanti team di studenti, a cui vengono riconosciuti dei crediti formativi. UniSMART mette a disposizione i suoi project manager che seguono come tutor i sei gruppi di lavoro e si interfacciano con le aziende coinvolte.

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