Dai parrucchieri agli estetisti, Zaia attacca: «Aprire subito, ci vuole autonomia»

Sull’apertura anticipata Veneto, il governatore del Veneto Luca Zaia insiste. Aprire tutto il prima possibile, anche da subito. E fa un paragone importante: come è stato fatto per le messe (si potrà tornare in chiesa, con regole e distanziamento, dal 18 maggio) si trovi un accordo per il resto delle attività ancora chiuse. Come parrucchieri, barbieri ed estetisti, bar e ristoranti.  «L’autonomia è l’unica forma di gestione, in questa fase. Il Governo deleghi le regioni. Io aprirei da subito, ma anche per aprire il 18 ci devono essere programmazione e regole chiare, da subito. C’è bisogno di organizzarsi».

«Non possiamo decidere noi, ma voglio che il Governo batta un colpo: non possiamo aspettare il primo giugno, neanche il 18 maggio fosse per me. Fossimo stati autonomi, io avrei aperto già tutto, da subito. E vi ricordo che quando c’era da chiudere, sono stato il primo a chiudere tutto. Abbiamo fatto scelte dolorose, come chiudere il Carnevale di Venezia da un giorno all’altro. Ma oggi vi dico che dobbiamo riaprire: il rischio c’è oggi come ci sarà domani. Prendo atto che sulle Chiese si è trovato un accordo per aprire. Ben venga, attenzione, ne sono felice. Ma come fatto per il culto, si può fare anche per i commercianti».

E sulle spiagge Zaia spiega: «La spiaggia per me è il posto più sano dove andare: c’è il caldo che brucia il virus, c’è aria che tira, si possono mantenere le distanze. Non vorrei che si complicasse la cosa, come quando sento di parlare di bussolotti divisori in spiaggia». Al momento, di fatto, è già possibile andare in spiaggia, anche per chi non abita al mare, ma solo per fare attività motoria. 

Apertura anticipata Veneto, l’esempio di Bolzano

«Al momento c’è solo un provvedimento, fatto dalla provincia Autonoma di Bolzano – ricorda Zaia – Non è un’ordinanza, ma una legge. C’è condivisione con altri presidenti di Regione rispetto al fatto che il primo giugno, per riaprire, sia una data troppo distante. Il Governo decide, non possiamo fare un’ordinanza che vada contro la legge. La conferenza dei presidenti di Regione si è espressa: non possiamo più attendere. Chiediamo al Governo un provvedimento per farci aprire prima, sulla base di un piano che siamo disposti a presentare».

LE NUOVE REGOLE PER PARRUCCHIERI ED ESTETISTE

Zaia argomenta: «È difficile spiegare che un’azienda con mille dipendenti sta lavorando da settimane, e un commerciante con negozio da 40 metri quadri no. Io rispetto la scienza, ma vorrei dai scienziati una spiegazione dal punto di vista epidemiologico. Non vorrei che si pensasse che qualche attività ha potuto riaprire perché è considerata più strategica di altre. Non è giusto vedere bistrattati artigiani, commercianti. Non è giusto. Il Governo batta un colpo. Non saremo irresponsabili: io difendo i cittadini che sanno, però, che se non si rispetta le regole si può richiudere. Il rischio c’è ora come ci sarà il primo giugno. A meno che non si voglia evitare di riaprire per non andare poi a votare. Se il problema è la sicurezza, la sicurezza non ci sarà mai totale».

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Ecco i dati Coronavirus Veneto di venerdì 8 maggio: 5.503 persone in isolamento (-270 rispetto le 24 ore precedenti), 18.618 positivi (+65), 910 ricoverati (dei quali 380 non sono più positivi al Coronavirus), 79 persone in terapia intensiva (-8), dimessi 2.882 (+56), i morti totali 1627 (+8). «Siamo in una situazione positiva, le curve vanno in ribasso – ricorda Zaia -. Ma non dobbiamo abbassare la guardia: abbiamo avuto tante segnalazioni, da parte di cittadini responsabili, su comportamenti irresponsabili di altri. Attenzione: non si è ancora capita la gravità di questa patologia. Grande responsabilità ce l’hanno i complottisti, chi va a dire sui social che i morti non ci sono, sono meno dell’anno scorso. Non è vero, anzi. Bisogna usare la mascherina: è fondamentale». La raccolta fondi Veneto ha superato i 57milioni, con più di 37 mila donatori.

I DATI SULL’AUMENTO DEI MORTI IN VENETO

 

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