Venezia senza turisti, idea Iuav: b&b agli universitari

Con l’emergenza Coronavirus la città di Venezia si è svuotata. E le case destinate ai turisti rimarranno vuote, forse per mesi. Arriva quindi la proposta di Iuav, un singolare accordo tra Università e proprietari di stanze, case e appartamenti.

Nel corso degli anni la Serenissima si è silenziosamente trasformata, perdendo i residenti e la sua comunità di studenti e lavoratori che per anni l’avevano abitata, per lasciare sempre più spazio a turisti. Questo cambiamento ha reso la città non più adatta alle tasche degli studenti – meno appetibili per il mercato rispetto ai turisti -, costringendoli ad accontentarsi di appartamenti indecorosi o ad andare a vivere fuori città.

Nel solo centro storico di Venezia si contano, escludendo gli alberghi, oltre 30 mila posti letto e 15 mila stanze, che con le limitazioni al turismo dettate dall’emergenza Coronavirus potrebbero rimanere vuote per mesi, o peggio, potrebbe innescare progetti di vendita di massa, vantaggiosi per pochi.

Quindi Iuav propone una soluzione: un accordo proprietari e Università, che metta a disposizione – almeno per un semestre, da settembre a febbraio 2021 – un consistente numero di appartamenti o camere, a prezzo sostenibile per gli studenti universitari. Una “win-win situation“, che permetterebbe da una parte ai proprietari di poter lavorare e non lasciare le case vuote, dall’altra sarebbe un’occasione per gli studenti di vivere in luoghi agiati e vicini al centro.

Le Università e il Comune di Venezia potrebbero essere garanti di questa convenzione, insieme ai proprietari e alle loro associazioni, ma non solo. Una soluzione temporanea alla crisi economica che stiamo vivendo, che potrebbe far diventare Venezia anche città universitaria, facendola tornare viva, recuperando i suoi abitanti e le sue comunità.

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