Apre la nuova "casa" dei commercialisti padovani
L’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova ha inaugurato martedì 14 aprile i suoi nuovi spazi in via Gozzi 2G, di fronte a piazzale Boschetti. Un trasloco di qualche centinaio di metri dato che gli uffici, che dal 1978 ospitavano il quartier generale dei commercialisti, si trovavano in via Cesare Battisti. Ora, all’interno dei nuovi 500 metri quadrati si è insediato l’Ordine dei Commercialisti che a Padova conta 1.630 iscritti, di cui il 32,4 per cento donne ed il 24,3 per cento di età inferiore ai 40 anni.
Prima del taglio del nastro, alla presenza del sindaco di Padova Massimo Bitonci, del vicario episcopale mons. Daniele Prosdocimo, dei consiglieri dell’Ordine e delle altre autorità presenti, il presidente Dante Carolo ha motivato la scelta di “una nuova sede nel centro della città in zona facilmente accessibile anche ai colleghi che operano in altri comuni, servita dai mezzi pubblici, con numerosi parcheggi a disposizione”.
Gli spazi permetteranno di “organizzare al meglio anche i momenti di formazione, con una sala da quasi 100 posti attrezzata con tecnologie audio-video d’avanguardia, ogni stanza è dotata di wi-fi, con una rete dedicata agli ospiti. Sul fronte del risparmio energetico abbiamo scelto un edificio in classe energetica elevata, con tutte le stanze sono dotate di termostati indipendenti e sistema di aerazione integrata per il recupero dell’energia termica.”
“Mi fa piacere pensare – conclude Carolo – che parte di questa nostra nuova sede sarà aperta non solo ai colleghi ma anche alla città di Padova, in questo senso a breve uscirà un programma di serate ed incontri con l’autore, per la città di Padova».
In chiusura le riflessioni sulla professione, “fortunatamente – conclude Carolo – non viviamo la crisi che investe altri Ordini professionali. La Cassa Previdenziale è solida ed è seconda solo a quella dei farmacisti e rispetto alla media nazionale di 63 mila euro di reddito annuo nazionale dei commercialisti, a Padova la categoria si attesta su una media di 70 mila euro, con un PIL pro capite provinciale pari al 122 per cento della media nazionale della categoria.”