Prosecco, Zaia: «Stop a nuove piantumazioni, ora agricoltura a chimica zero»

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, annuncia lo stop a nuove piantumazioni di prosecco: i consorzi devono programmare a tutela di redditività e sostenibilità dei vigneti. Il boom del prosecco si misura con gli oltre 600 milioni di bottiglie vendute oggi nel mondo (più dello Champagne) rispetto ai 200 milioni di bottiglie della ‘vecchia’ Doc Conegliano Valdobbiadene e della Igt ‘di pianura’ di dieci anni fa. «Con l’operazione del 2009, che ha separato la denominazione del vino (Prosecco) da quello della varietà della vite (glera), abbiamo sottratto al resto del mondo l’uso del nome e impedito che si piantino vigneti di Prosecco in altre regioni d’Italia e d’Europa. Ma il boom del Prosecco ora va accompagnato con qualche sforzo in più» ha detto Zaia durante un convegno nell’ambito della Fiera di Godega di Sant’Urbano.

La tutela del nome e del prodotto passa, secondo Zaia, per lo stop a nuove piantumazioni di glera («non firmerò mai nessun decreto per autorizzare nuove superfici alla produzione di Prosecco, casomai si potranno recuperare piantumazioni di glera preesistenti»), per la valorizzazione Unesco dei 9.700 ettari dell’area tra Conegliano e Valdobbiadene ‘cuore’ dell’area Prosecco, e per un’agricoltura ‘a chimica zero’. «Non è vero – rileva – che non si può coltivare senza glifosate e senza presidi. Non posso accettare che i produttori del Prosecco siano sul banco degli imputati: produrre in modo sostenibile si può. Spetta ai Consorzi di tutela utilizzare bene gli strumenti giuridici della programmazione per governare l’ offerta e tutelare il reddito dei viticoltori».

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