Padova e Treviso, un miliardo per le filiere: accordo tra imprese e Intesa

Credito più facile per le filiere produttive delle province di Padova e di Treviso. Nasce con questo obiettivo l’accordo “Filiere”, siglato oggi 16 dicembre da Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova Treviso, Confartigianato Imprese Padova, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana e Intesa Sanpaolo.

Il presupposto del programma è la valorizzazione delle piccole e medie imprese che lavorano con le grandi aziende del Made in Italy, contribuendo alla realizzazione dei loro prodotti, nell’ambito della stessa filiera produttiva. Al centro dell’accordo il rafforzamento dei sistemi a rete, che rappresentano gli strumenti più efficaci per assicurare competitività e crescita a tutto il sistema manifatturiero locale, attraverso il coinvolgimento delle aziende committenti e dei relativi fornitori.

Le associazioni promuovono la diffusione e il consolidamento delle filiere nelle due province e Intesa Sanpaolo si impegna a sostenerne lo sviluppo mettendo a disposizione sia un plafond di un miliardo di euro per il credito, sia prodotti per rispondere alle esigenze non solo finanziarie del capofiliera e dei suoi fornitori, oltre a quelle dei dipendenti appartenenti alla stessa. In particolare, Intesa Sanpaolo ha elaborato un nuovo modello di rating che valorizza le potenzialità e gli aspetti qualitativi intangibili delle imprese, tra cui l’appartenenza ad una filiera, per migliorare l’accesso al credito dei fornitori strategici del capofiliera.

Nel Veneto hanno già aderito al contratto di filiera 75 aziende capofila con complessivi 9.000 dipendenti e oltre 800 imprese fornitrici per un giro d’affari globale di 6,3 miliardi di euro. Nel Padovano i contratti di filiera sono 12 e coinvolgono circa 130 fornitori, 1.700 dipendenti del Capofiliera per un giro d’affari complessivo di oltre 900 milioni di euro. Nel Trevigiano i contratti di filiera sono 13 e coinvolgono circa 160 fornitori, 1.350 dipendenti del Capofiliera per un giro d’affari complessivo di oltre 700 milioni di euro.

È prevista anche la collaborazione nelle rispettive iniziative sulle politiche correlate al piano nazionale Impresa 4.0 comprese le attività riguardanti i Competence Center, i Digital Innovation Hub e le strategie di Circular Economy. Inoltre verranno organizzati ricerche, studi ed eventi riferiti ad ambiti che interessano le imprese di ogni dimensione, come l’internazionalizzazione, la ricerca e l’innovazione e la digitalizzazione.

«Abbiamo siglato un’operazione ‘di territorio’ che vede protagonista la rappresentanza associativa in un ambito importante per le imprese, soprattutto di piccola e media dimensione, come il credito – dichiara Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro -. In AVC già da alcuni anni abbiamo voluto rendere sistemico uno strumento, come il credito di filiera, già adottato da alcuni gruppi aziendali. Conoscendone i vantaggi, abbiamo voluto ampliarne la portata ad un numero maggiore di aziende dialogando direttamente, forti della rappresentanza di migliaia di imprese, con il sistema bancario. Intesa Sanpaolo ha subito condiviso e implementato questa iniziativa con risultati già significativi. Siamo certi che con questo accordo insieme a Confartigianato questo strumento finanziario sarà ancora più diffuso, con importanti effetti per la competitività del sistema produttivo di Padova e di Treviso».

«Il tema del credito è uno dei principali nodi da sciogliere per la crescita – afferma Massimo Finco, presidente Vicario di Assindustria Venetocentro – specie in questa fase delicata di rallentamento. È ora essenziale lavorare insieme, partendo proprio da dove ha origine la forza del nostro modello produttivo. Dietro alle migliori performance rispetto alla media del Paese, c’è la logica di filiera, la condivisione di strategie, know-how e best practice tra piccole, medie e grandi imprese, industriali e dell’artigianato, lungo le catene del valore. Nel futuro ciò che conterà sarà proprio l’appartenenza a una filiera in grado di competere nel mondo. Da qui la nostra forte convinzione e l’impegno con Intesa Sanpaolo sul programma Filiere, che consente a imprese leader con più elevato standing creditizio, di dare l’opportunità ai fornitori strategici di accedere a finanziamenti a condizioni più favorevoli, con un vantaggio tangibile per tutti».

«Sottoscrivere accordi sottesi ad assicurare alle imprese la possibilità di sviluppare soluzioni tailor made per i committenti, di elevare la qualità del servizio offerto segna la differenza poichè permette loro di posizionarsi, in qualità di protagonisti all’interno di processi di valore – afferma Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana -. Il potenziamento della collaborazione tra aziende nel territorio grazie ad intese innovative favorisce percorsi di crescita e accresce la cultura e le capacità finanziarie, essenziali per competere nel mercato».

«Firmiamo questo accordo con grande soddisfazione perché rappresenta un’importante opportunità per le nostre piccole imprese, che fino ad oggi sono state esposte ad eccessivi rischi in ambito finanziario – spiega Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Padova -. Grazie a questo nuovo protocollo, potranno contare su uno strumento innovativo e su un nuovo modo di operare, frutto di una significativa sinergia tra le associazioni di rappresentanza delle piccole e grandi imprese del territorio e un istituto bancario di primo piano qual è Intesa Sanpaolo. Attraverso il meccanismo della filiera, anche i fornitori di piccole dimensioni saranno in grado di affrontare un piano di sviluppo, tutelate dalla possibilità di accesso al credito a condizioni favorevoli. Per la nostra associazione rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso di supporto, finalizzato a far emergere il valore delle filiere con l’obiettivo di consolidare l’economia del territorio».

«Il Triveneto è un territorio a vocazione distrettuale fortemente caratterizzato da imprese di medio-piccole dimensioni spesso collegate tra di loro in filiera – afferma Renzo Simonato, direttore regionale Intesa Sanpaolo -. Con questo accordo vogliamo valorizzare la capacità di fare sistema sia tra le Associazioni sia con i partner finanziari per sostenere ancora di più le imprese che in un mondo che sta cambiando velocemente, anche grazie alla spinta della rivoluzione 4.0., devono aumentare la loro resilienza e adattarsi a nuovi modelli di business».

Le filiere produttive rappresentano una caratteristica importante del tessuto produttivo del manifatturiero italiano che spiega anche la maggiore presenza nel nostro Paese di imprese di piccola e micro-dimensione e, nonostante ciò, la forte proiezione e competitività dell’offerta italiana in una pluralità di prodotti. L’analisi dei bilanci di un campione di 405 imprese inserite in filiere produttive in Veneto, evidenzia, infatti, una crescita del fatturato tra il 2016 e il 2018 del 12,3%, di gran lunga superiore a quella espressa dalle altre imprese (pari a +9,4%), con differenziali particolarmente elevati tra le imprese anche di piccolissime dimensioni. Le aziende fornitrici raggiungono gli stessi parametri di crescita del capofiliera e mostrano marginalità e patrimonializzazione del tutto simili, a indicazione dell’effetto di traino offerto dalle filiere produttive quando si è inseriti come subfornitori strategici.

Forniture: la distanza media è 92 chilometri

Le filiere produttive ricoprono un ruolo particolarmente importante in Veneto, come è evidente anche dalla distanza media delle forniture che mediamente nella regione è pari a 92 chilometri e scende addirittura a 85 nei distretti, presentando valori minimi nelle province di Padova e Treviso nel distretto del Mobile di Treviso (65 Km) e massimi per il Tessile e abbigliamento di Treviso (127 Km). Le distanze medie di fornitura sono particolarmente basse tra le imprese più piccole: le micro imprese (con fatturato fino a 2 milioni di euro) di Padova e Treviso hanno i loro fornitori nel raggio di 66 Km; il dato sale a 117 Km per le imprese più grandi (oltre 50 milioni di euro di fatturato), riuscendo a combinare i vantaggi di prossimità dei fornitori locali e il ricorso a catene di approvvigionamento più lunghe per forniture ad esempio di tecnologia.

Sono questi i principali risultati che emergono da un database originale basato sui flussi di pagamento che i clienti Intesa Sanpaolo gestiscono tramite la rete, da cui è stato possibile analizzare oltre 7 milioni di operazioni di acquisto, per un valore pari a circa 59,5 miliardi di euro, che corrispondono circa al 24% degli acquisti di beni e servizi delle imprese manifatturiere specializzate nei settori distrettuali.

In prospettiva, il tessuto produttivo veneto potrà continuare a far leva sulla competitività delle filiere produttive interne. Sarà però fondamentale riuscire a collocarsi con successo all’interno delle catene globali del valore mondiali, continuando a ricoprire un ruolo importante nella fase di ingegnerizzazione e di produzione, ma cercando anche di acquisire un ruolo crescente nelle fasi iniziali di prototipazione, R&S e design, e in quelle finali di commercializzazione nei mercati internazionali, di costruzione del marchio e di contatto con il cliente finale nelle fasi di vendita e di post vendita.

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