Autonomia, Zaia pronto alla "guerra" costituzionale: «Roma inadempiente»
Un incontro “collaborativo e improntato a pragmaticità e operatività”. Così la Delegazione trattante veneta ha definito, in una nota, l’appuntamento di ieri 22 ottobre a Roma al Dipartimento degli Affari Regionali che ha fatto ripartire la trattativa sull’autonomia regionale. Nello stesso istante a Venezia i toni, però, erano diversi.
«Sull’autonomia Roma è inadempiente. Lo è stata con il Governo Gentiloni, lo è stata con il Conte 1 e lo è anche con il Conte 2 in questa fase. E’ inadempiente perché non ha mai fatto una controproposta al progetto veneto». E’ questo il commento del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che annuncia di voler ‘smontare’ l’intesa e portare in consiglio regionale singoli progetti di legge su ognuna delle 23 materie per cui il Veneto chiede l’autonomia, dall’istruzione alle reti di trasporto. «Visto che lo Stato non ci ascolta, le trasformeremo in norme regionali, se necessario restando in aula la notte, con sedute fiume. Il governo ce le impugnerà, questo è sicuro: vorrà dire che daremo alla Corte costituzionale un bel po’ di lavoro».
Il governatore esclude però quella che tutti ormai chiamano “la via catalana“. «Siamo fermi sulla nostra posizione – ha aggiunto – Qualcuno potrebbe dire ‘scendiamo in piazza’, qualcun altro ‘facciamo lo sciopero della fame’, qualcuno altro ancora potrebbe spingersi un po’ più avanti’. Io so che la via corretta è quella della legalità, e io devo garantire ai veneti che si va fino in fondo al confronto, e anche allo scontro, civile, se serve, ma io voglio vedere le carte su Roma».
Alle parole di Zaia risponde l’opposizione in consiglio regionale, che accusa il governatore di alzare volutamente lo scontro: «Adesso siamo all’autonomia ‘fai da te’, una proposta tanto originale quanto sconclusionata. Se questa è la strategia di Zaia, evidentemente il Governatore non vuole pervenire ad alcun risultato ma solo alzare il livello di scontro con il Governo e il Parlamento», ha ribattuto il vicentino Stefano Fracasso, capogruppo in consiglio regionale per il Partito Democratico.
Intanto nell’incontro di ieri a Roma sono stati analizzati i due testi dell’intesa (testo del Veneto del 23 settembre e testo ministeriale del 7 ottobre), per arrivare ad una prima condivisione di contenuti. Il confronto sui contenuti della bozza della Regione del Veneto si svolgerà quindi in parallelo alla predisposizione del disegno di legge “quadro” che il Ministro Francesco Boccia vuole far approvare entro fine anno e su cui è stato garantito il coinvolgimento delle Regioni (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna). Un nuovo incontro è già stato programmato per mercoledì 30 ottobre.
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