Tav, Olimpiadi e biglietto unico: piano trasporti regionale da 19 miliardi
Un piano che prevede 19 miliardi di euro di investimenti per rivoluzionare l’intero sistema dei trasporti regionale a partire dal 2020 e fino al 2030. Che porterà ad “un Veneto dove muoversi, trasferirsi e viaggiare sia più semplice, per le persone, siano essi cittadini, lavoratori, studenti o turisti, e per le merci”. È quello presentato ieri 2 luglio a Venezia dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dall’assessore Elisa De Berti e dal coordinatore del comitato scientifico del Piano, il professore Ennio Cascetta.
Fari puntati su autostrade, ferrovie, porti e aeroporti, anche in vista delle Olimpiadi invernali a Cortina del 2026: 8 macro-obiettivi, 32 interventi che vanno da progetti infrastrutturali a quelli di innovazione del trasporto pubblico locale, da interventi di riorganizzazione dei servizi a quelli della governance del settore. Una cifra colossale, di cui oltre la metà (12 miliardi) già disponibili, il 62 per cento dedicati alla mobilità e al trasporto su ferro e il 35% all’adeguamento e manutenzione stradale. Il resto dovrebbe arrivare, secondo la Regione, dall’Autonomia o dallo Stato.
“Le risorse ci sono: sono già nella nostra disponibilità 12 miliardi di euro sui 19 previsti per il piano – ha dichiarato Luca Zaia –. Non ci sarà devastazione ma la conferma di opere strategiche come la Tav, l’impegno di mantenere in sicurezza una rete viabilistica di base ampia e solida, il compito di connettere al territorio il terzo scalo aeroportuale italiano… e sta arrivando un ‘neonato’ che risponde al nome di Pedemontana Veneta, 94 chilometri e mezzo di strada che interessa 35 Comuni ed è l’opera cantierata più grande d’Italia”.
Zaia ha poi toccato il tema della portualità: “È un aspetto fondamentale perché per noi significa competitività – ha sottolineato –, parliamo di un via di comunicazione naturale per questa regione ed è una grande sfida. Bisogna risolvere i problemi come quello delle Grandi Navi, ma per noi è irrinunciabile anche il tema della crocieristica. Pensare di rinunciare alle crociere non è solo cedere il passo, ma significa perdere l’home port a livello nazionale e regalarlo a qualcuno nel Mediterraneo”.
Il Piano verrà ora sottoposto ad un dialogo con i territori. Sette incontri nelle sette province venete sono già stati programmati dal 4 al 19 luglio prossimi. Al termine di questa prima fase di consultazione, finalizzata a raccogliere osservazioni e suggerimenti (che potranno essere inviate attraverso il sito web del progetto http://www.prtveneto2030.it) da parte degli attori locali, il piano sarà sottoposto, come prevede la normativa regionale, alle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (Vas). In conclusione dell’iter, seguirà l’adozione da parte della Giunta Regionale e la successiva approvazione da parte del Consiglio Regionale.
Gli interventi prioritari
Tra le 32 azioni previste e che comprendono oltre ai progetti infrastrutturali anche le attività di gestione, la riorganizzazione dei servizi, l’innovazione tecnologica in particolare nel settore del trasporto pubblico locale, ecco quelle segnalate dalla Regione come prioritarie:
– il completamento delle linee Tav Milano-Venezia, Padova-Bologna e Venezia-Trieste;
– lo sviluppo di un programma di accessibilità all’area interessata ai Giochi Olimpici invernali del 2026 di Milano-Cortina, attraverso un rinnovamento infrastrutturale complessivo dell’area bellunese e la riorganizzazione dei servizi di mobilità pubblica basata sull’interscambio ferro/gomma;
– un programma di manutenzione straordinaria per la viabilità di connessione e per la riduzione dell’incidentalità: per la sola rete stradale si valuta in oltre 100 milioni di euro il fabbisogno manutentivo annuale;
– interventi sulla viabilità di accesso ai comprensori turistici e sviluppo di un piano di itinerari, piste ciclabili ed ippovie, con priorità agli itinerari di accesso ai nodi urbani;
– l’integrazione tariffaria del trasporto pubblico regionale con l’attuazione del progetto del “biglietto unico”;
– il rafforzamento della governance e della gestione dei trasporti regionali, anche con istituzione/revisione del ruolo delle società regionali per la gestione diretta di infrastrutture e servizi di interesse regionale.