Cooperative: gli affari crescono più che per le spa
Che il sistema della cooperazione potesse fornire risposte concrete alla crisi economica in atto, lo aveva confermato la ricerca che Luigi Scarola, responsabile del settore Politica industriale e Sviluppo territoriale di Nomisma, aveva presentato durante la terza edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, a Verona. La ricerca di Scarola, aveva messo in evidenza il dato delle 80.533 cooperative attive in Italia nel 2012 rispetto alle 74.186 nel 2007. Dallo studio comparato delle performance tra il 2007 e il 2012 di oltre 70mila realtà tra imprese cooperative e società per azioni, l’esperto aveva rilevato un incremento del giro d’affari delle coop (+23,5%) maggiore rispetto alle omologhe spa (+7,9%).
E anche quest’anno, il responsabile del settore Sviluppo territoriale di Nomisma, è stato ospite del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa per riflettere sulla forma della cooperazione nelle startup. «La cooperazione ha in sé caratteristiche che favoriscono l’incentivo della ripresa imprenditoriale in Italia e che ben si adattano a implementare le startup – ha detto Scarola -. La cooperativa ha nasce con l’obiettivo di durare nel tempo e questo risolve uno dei problemi principali delle startup che è proprio quello dell’alto tasso di mortalità. Inoltre la cooperativa ha come principio fondante quello dell’inclusione, tenendo le porte aperte alla cooperazione e alla multidisciplinarietà. Un principio che può rappresentare anche una risposta all’attuale emergenza-disoccupazione».
L’esperto di Nomisma ha poi illustrato alcuni esempi di settori nei quali poter sfruttare questa forma di organizzazione aziendale: «Pensiamo al settore dei servizi alla persona o a nuove formule di welfare dove il pubblico registra sempre più grandi difficoltà di intervento, lasciando ampi margini di iniziativa ai privati. Due settori che si sposano perfettamente con le caratteristiche distintive della cooperativa».