Padova città digitale? Confindustria presenta SoftCity al sindaco
Il vice presidente di Confindustria Padova Gianni Potti e il Consiglio Direttivo dei Servizi Innovativi e Tecnologici (SIT), guidato dal presidente Ruggero Targhetta, hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Padova Massimo Bitonci e l’assessore Flavio Rodeghiero per presentare all’Amministrazione la realtà di un settore che conta nella provincia oltre 16mila imprese (17,1% del totale), di cui 6.548 nel capoluogo, e genera l’11,2% della ricchezza.
Al centro del confronto la volontà di coinvolgere l’Amministrazione comunale in “Padova Soft City”, il progetto pilota di Confindustria Padova per valorizzare la vocazione nei servizi innovativi e trasformare Padova in una città “intelligente” all’insegna di ecosostenibilità, nuovo pensiero urbano e tecnologie digitali per migliorare la qualità di vita di cittadini e imprese.
«Abbiamo colto positivamente – ha dichiarato il vice presidente di Confindustria Padova, Gianni Potti – la decisione del sindaco di affidare una delega specifica all’innovazione e smart city all’assessore Rodeghiero, che per profilo ed esperienza potrà spendersi con competenza su questioni strategiche per lo sviluppo del sistema urbano. L’innovazione è il presupposto per imboccare un sentiero di crescita e attivare per Padova proposte ambiziose, capaci di mobilitare competenze e risorse e di attrarre investimenti».
A fare di Padova l’epicentro del terziario innovativo, secondo Confindustria, la presenza di oltre 3mila imprese dei settori engineering e informatica, ricerca e sviluppo, telecomunicazioni, una prestigiosa Università con 65mila studenti, un centro storico vicino e vivibile, la posizione di snodo logistico strategico per il Veneto.
«Padova ha le carte in regola per diventare il fulcro della smart region del Nordest e competere con le capitali dell’innovazione – ha sottolineato il presidente di Confindustria Padova SIT, Ruggero Targhetta -. Nell’area tra la stazione Fs e la ZIP Sud, passando per Università, Fiera e la Cittadella, si concentra un tecnopolo di attività innovative che è uno straordinario serbatoio di competenze in grado di contaminare il manifatturiero e rilanciare l’economia. Per farlo ha bisogno di riconoscibilità, infrastrutture di mobilità urbana, tecnologie innovative».
S’innesta in questo solco il progetto Padova Soft City. «Soft City può diventare un brand distintivo del sistema Padova – ha spiegato Potti – capace di accrescerne attrattività e competitività e di promuovere un nuovo sviluppo urbano in chiave smart. Siamo pronti a mettere a disposizione del Comune know how e progettualità».
«Il confronto che abbiamo avviato positivamente proseguirà – ha concluso Targhetta – per valutare la possibilità di una collaborazione pubblico-privato che punti all’installazione di tecnologie smart nell’area Soft City, all’apertura di un Soft City point in vista di Expo 2015, alla piena operatività della cabina di regia tra Comune, Confindustria e Università sulle nuove tecnologie e a un progetto sulle città urbane rivolto a giovani architetti e professionisti».