Pfas, 1,4 milioni euro per i nuovi filtri a carbone attivo a Lonigo

Nuovi filtri a carbone attivo per fermare gli Pfas. L’intervento, deciso dalla Regione Veneto e realizzato da Acque Veronesi per un valore di un milione e quattrocentomila euro, si concentra a Lonigo, in provincia di Vicenza, per la sostituzione dei filtri che garantiscono acqua a Pfas zero nei territori compresi nella zona rossa.

A darne notizia Nicola Dell’Acqua, commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione civile in conseguenza della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova, il cui incarico è stato prorogato fino al 21 marzo 2020 dal governo. Obiettivo della proroga completare le opere acquedottistiche necessarie a garantire acqua libera da Pfas.

Acque Veronesi ha comunicato al commissario che il piano di interventi con la sperimentazione acque no Pfas sta proseguendo con i continui cambi dei filtri. A Lonigo sono stati installati 20 filtri a carbone attivo granulare tipo noce di cocco suddivisi per una doppia filtrazione dell’acqua con dieci filtri a monte e altrettanti a valle della struttura acquedottistica. La procedura del cambio carboni ha una durata di dieci giornate lavorative: al mattino viene estratto il carbone esausto da un filtro mentre nel pomeriggio viene riempito il carbone rigenerato. Ogni due giorni i tecnici procedono al lavaggio del carbone “nuovo” inserito nei filtri e, dato che i filtri lavorano esclusivamente a coppie, viene posto in filtrazione.

L’ultimo cambio di massa filtrante si è concluso la scorsa settimana con la sostituzione ed immissione di carbone nel decimo filtro e la prossima sostituzione del carbone è prevista a breve. In questo periodo dell’anno i cambi normalmente sono previsti ogni due settimane, alternando due settimana di cambio carbone a due settimane di pausa. Da maggio, con l’arrivo della stagione estiva, è previsto di aumentare la frequenza del cambio. Nel 2017 su sette settimane Veneto Acque ha provveduto al cambio carboni per sei settimane. Prosegue, inoltre, la sperimentazione ambientale per la zona rossa dei laboratori accreditati di Verona e Venezia di Arpav per abbassare l’attuale indice di quantificazione di 5 nanogrammi a 2 nanogrammi.

Il commissario evidenzia che i primi dati raccolti confortano circa l’efficacia dell’applicazione dei filtri e confermano la non presenza di Pfas a catena lunga, nemmeno tenendo in considerazione l’indice di quantificazione più basso, pari a 2 nanogrammi.

Giacomo Porra

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