Stefanel rischia lo sfratto dalla galleria Vittorio Emanuele a Milano

Stefanel potrebbe essere sfrattata dalla Galleria Vittorio Emanuele a Milano, in quanto non è considerato marchio storico, o almeno non quanto Gucci o il ristorante Savini. L’azienda trevigiana aveva presentato ricorso al comune di Milano, per la decisione di non rinnovare la convenzione. Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso, e così, dopo dodici anni, Stefanel dovrà partecipare ad una gara pubblica per tentare di rimanere nella centralissima galleria.

Era il 2007 quando Stefanel inaugurò il nuovo store a Milano. La nuova apertura era stata voluta proprio per meglio trasmettere al pubblico la rinnovata immagine del marchio Stefanel, all’epoca rappresentata dal volto della top model brasiliana Gisele Bundchen.

La crisi del gruppo era ancora lontana e la convenzione, stipulata il 20 febbraio, aveva la durata di dodici anni, con cessazione di diritto alla scadenza e con la facoltà per il concessionario di chiedere il rinnovo, con domanda da presentare espressamente almeno un anno prima della scadenza stessa. Per questo Stefanel ha presentato istanza di rinnovo, respinta dal direttore dell’area Patrimonio immobiliare del comune di Milano, perché non è stata giudicata bottega storica, non adatta quindi al «Salotto dei milanesi».

Dopo aver ricevuto la comunicazione che il contratto non sarebbe stato rinnovato, l’azienda della Marca ha fatto ricorso alla giustizia amministrativa: i giudici hanno aperto un procedimento, e la giunta comunale aveva deciso di costituirsi, per resistere al ricorso. Nel ricorso Stefanel ha sottolineato come «la mancanza di analogo trattamento per la ricorrente darebbe luogo ad un vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento». Ipotesi liquidata dal Tar della Lombardia.

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