Veneto, aumentano le donne al lavoro. Ma nella paga gli uomini sono lontani
Cresce il numero di imprenditrici, 16 mila nell’artigianato, 24 mila nell’agricoltura. L’occupazione femminile è in crescita. Ma i salari e la qualità del lavoro sono in decadimento. La fotografia di un Veneto lavoratore declinato al femminile che ha un’accezione positiva, che riflette la crescente voglia di parità di genere, ma che fa discutere.
Le imprenditrici artigiane sono oltre 16 mila
«We can do it!» recitava il famoso poster americano, che invitava le donne a lavorare nell’industria. Sarebbe felice l’inventore dello slogan nel sapere che in Veneto le donne titolari di aziende individuali nel settore artigianato sono oltre 16 mila. In Italia il Veneto è a quarta regione per numero di titolari artigiane: dato in lenta ma costante crescita, precisamente dello +0,2%. Aumento più verticale nel settore innovazione, che registra un aumento del 3,3%. Le donne con cariche quali titolari, socie e collaboratrici sono 37 mila: rappresentano il 21,7% del totale degli imprenditori artigiani, percentuale leggermente superiore al dato nazionale.
L’agricoltura è “un quarto” femmina
Secondo Coldiretti Veneto nella regione le imprese agricole guidate da donne sono ben 24 mila. Un’azienda su quattro è femmina, e di queste il 25% è guidata da under 35, giovani imprenditrici intraprendenti, propense all’uso quotidiano della tecnologia, che sfruttano per gestire imprese, organizzare acquisti e prenotazioni online, fare ricerche per recuperare varietà perdute di frutti locali o per esportare il Made in Italy in tutto il mondo.
Qualità del lavoro e salari vanno peggiorando
Negli ultimi dieci anni l’occupazione femminile è cresciuta in Veneto più di quella maschile. Secondo le stime di Cgil Veneto durante l’ultimo anno le lavoratrici dipendenti, pubbliche e private, sono aumentate di quasi 63 mila unità. Ma il cosiddetto «gender pay gap», la differenza di retribuzione tra uomo e donna rimane molto ampio. In una regione come il Veneto il 47% delle occupate percepisce meno di 15 mila euro annui, 900 mensili. Tra gli uomini la percentuale di chi guadagna meno della stessa cifra annua si riduce al 24%.
Altri dati preoccupanti arrivano dalle rilevazioni sulla qualità del lavoro: in Veneto la condizione lavorativa femminile è in netto peggioramento rispetto a 10 anni fa. Diminuisce il lavoro pieno, la percentuale delle donne con contratto full time sono il 55%: la restante cifra è divisa tra stagionalità, contratti weekend, lavoro discontinuo, part time involontario.
Giacomo Porra