Crac Lehman Brothers, risarcimento di 700 mila euro per 70 padovani
Sono passati quasi 11 anni da quel 15 settembre 2008, il giorno in cui la banca d’affari statunitense Lehman Brothers Holding Inc dichiarò fallimento, dando avvio alla catena di eventi che portò alla grande recessione degli anni successivi. Ma in questi anni 70 risparmiatori di Padova coinvolti nel crac non hanno mollato, e ha ottenuto in questi giorni un risarcimento per i danni patiti a causa del default.
Nel mezzo c’è stato un lungo processo, partito nel 2009 dall’iniziativa del comune di Padova, guidato allora dal sindaco Flavio Zanonato e dal suo assessore al bilancio e presidente della società finanziaria APS spa Gaetano Sirone.
Il comune aveva offerto ai cittadini colpiti la possibilità di fruire di un supporto legale organizzato negli Stati Uniti ed in Italia dall’avvocato Mario Azzarita dello studio Sat di Padova. Sul fronte italiano è stata promossa un’azione risarcitoria contro il consorzio delle banche italiane PattiChiari e contro l’intermediario responsabile della vendita dei titoli.
«Il giudice Maria Antonia Maiolino del Tribunale di Padova – si legge in una nota dello studio legale – ha accolto le domande degli attori, condannando l’intermediario ed il Consorzio delle banche italiane PattiChiari a risarcire i pregiudizi patiti dall’intero gruppo, ammontanti complessivamente a circa 700 mila euro».
Dopo aver interposto appello e chiesto senza successo la sospensione dell’efficacia esecutiva della decisione alla Corte d’Appello di Venezia, l’intermediario ha adempiuto la decisione, rifondendo ai risparmiatori gli importi liquidati dal Tribunale.
Nel processo gli investitori avevano dedotto di non essere stati avvisati della reale rischiosità dell’investimento e di non aver avuto per tempo notizia dell’aumento di pericolosità dell’emittente americana nella primavera del 2008, quando le obbligazioni avevano perso circa il 20% del loro valore.
Foto: sede Lehman Brothers a New York, foto di Johannes Geiger, CC BY-SA 3.0, via Wikipedia