Farronato (Festival VCNY): «I Millennials cinesi amano Venezia, ecco come conquistarli»

Con quasi 130 milioni di viaggiatori e il 23% delle entrate turistiche generate nelle destinazioni di tutto il mondo, la Cina guida la classifica dei top-spender per il turismo internazionale. Un trend in continua crescita che può far nascere opportunità straordinarie anche in Veneto. Per questo, l’imprenditore digitale Nicola Farronato ha ideato il Festival VCNY – Venice Chinese New Year Festival – che dall’1 al 15 febbraio 2019 porterà a Venezia, Padova e Treviso le celebrazioni per il tradizionale Capodanno Cinese cogliendo, nei festeggiamenti per l’attesia ricorrenza, un’occasione per riflettere sulle potenzialità economiche che il Paese del Dragone può portare al Nord Est italiano.

Farronato, come nasce l’idea del Festival VCNY?

«Nei prossimi anni, l’importanza della Cina per l’economia italiana e veneta sarà sempre più grande. Ma per cogliere le migliori opportunità di business è fondamentale conoscere profondamente la cultura del Paese. Lo è ancor di più se parliamo di turismo. Da qui l’idea di portare in Italia e per l’esattezza nella mia regione, il Veneto, un’esperienza a cui ho avuto modo di partecipare attivamente con la mia startup B-sm@rk in Irlanda, dove vivo e lavoro da sette anni: il DCNYF, il Dublin Chinese New Year Festival, la rassegna di eventi che celebra il Capodanno Cinese. In Veneto non abbiamo mai avuto niente di simile, ma visti i trend economici presenti e futuri, non è più il caso di aspettare».

Come mai tanta attenzione proprio per il Capodanno?

«È una ricorrenza molto sentita dalla comunità cinese ed è uno dei momenti dell’anno, insieme alla festa nazionale di ottobre, in cui i cinesi viaggiano di più. In Veneto, però, questa festa corrisponde a un periodo turistico di bassa stagione: dopo il nostro Natale e prima del Carnevale di Venezia. Il VCNY è un modo per avvicinarsi a questa importante ricorrenza, definendo un’offerta di livello e ben strutturata anche per questo periodo dell’anno così da riuscire a intercettare nuove dinamiche turistiche che a partire da Venezia possano abbracciare l’intera regione».

In che modo sarà declinato il VCNY?

«Dall’1 al 15 febbraio, tra Venezia, Padova e Treviso, si terranno una decina di eventi organizzati con numerosi partner, a partire dal CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica. Gli eventi saranno di varia natura: concerti, parate, letture, laboratori, conferenze, incontri B2B / B2C, workshop dedicati ai temi del digital, dell’innovazione, dell’e-commerce e dello sport. Iniziative che saranno declinate secondo tre macro-aree: il turismo, il business e la cultura, tre assi portanti dell’identità veneta».

Come stanno cambiando le richieste dei turisti cinesi?

«In occasione dell’anno del turismo Europa-Cina ECTY 2018, con B-sm@rk abbiamo realizzato una ricerca dedicata all’analisi del turismo cinese in Europa e in Veneto. È emerso che Venezia è la destinazione preferita dai turisti cinesi, prima anche di Firenze e Parigi. E la stessa preferenza è stata espressa dai Millennials, ovvero dai nati tra il 1980 e il 1995. Si tratta della comunità di viaggiatori che sarà più numerosa nei prossimi anni, in cerca di esperienze che sappiano restituire la vera anima del Paese che visitano. Oltre mezzo milione di Millennials cinesi, peraltro, già studia in Europa: sono persone che hanno fatto della multiculturalità il pilastro della loro vita, dunque dobbiamo essere in grado di presentare loro un’offerta che non sia mass market, ma personalizzata, fatta di esperienze autentiche e emozionanti, capaci di veicolare la vera essenza dell’italianità, che si tratti di visitare un laboratorio in cui nascono i grandi marchi del lusso italiano, di far provare loro le eccellenze dell’enogastronomia nostrana o di portarli a sciare su alcune delle vette più belle del mondo, come a Cortina».

Venezia, dunque, ma non solo.

«Esattamente. Venezia è una delle città più amate dalla comunità cinese e proprio attraverso questo potente gancio attrattivo possiamo generare valore anche nel resto della regione, differenziando la nostra offerta turistica e agendo su più livelli: dallo sport alla musica, dal food & wine all’e-commerce, dall’innovazione tecnologica allo shopping di lusso. Anche perché i cinesi sono i turisti che più apprezzano il lusso, con una spesa media giornaliera di circa 200 euro. Un’opportunità da cogliere e valorizzare a partire dal VCNY».

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