Venezia, torna lo scavo dei rii: 3,5 milioni per pulire 20 canali dal fango

Venti canali della città antica da ripulire dal fango accumulato sul fondo. La giunta comunale di Venezia ha stanziato 3,5 milioni di euro per lo scavo dei rii, in particolare nei sestieri di Santa Croce, San Polo, San Marco, Cannareggio e Castello, oltre alla pulizia del sedime dell’ex Piscina Rari Nantes sul Canal Grande davanti al parco ferroviario di Cannaregio di fianco alla Stazione di Santa Lucia. Complessivamente i lavori interesseranno quattro chilometri di rii, per una superficie complessiva di oltre 25 mila metri quadrati di specchio d’acqua e l’eliminazione di quasi 15 mila metri cubi di fanghi, che saranno smaltiti secondo le indicazioni stabilite dal Protocollo del Ministero dell’Ambiente del 1993.

Le operazioni di scavo, gestite da Insula, il braccio operativo del comune di Venezia per la manutenzione urbana, le infrastrutture e l’edilizia, inizieranno a metà novembre 2018. Saranno avviati contemporaneamente due fronti di scavo in zone urbane sufficientemente distanti l’una dall’altra, in modo da ridurre i disagi per la cittadinanza in generale, ma al contempo per dimezzare i tempi dei lavori.

«Con questa delibera – commenta il sindaco Luigi Brugnaro – andiamo a stanziare altri 3,5 milioni di euro, in aggiunta al milione già investito nel 2016, per proseguire un’operazione fondamentale per assicurare non solo la navigabilità e la salubrità dei rii, ma anche per salvaguardare l’intero sistema acqueo della Laguna. È risaputo che i canali tendono inevitabilmente a interrarsi per il fisiologico spostamento di fango determinato dal flusso e riflusso delle acque. Risulta quindi necessario asportare i fanghi, un’azione che, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, è sempre stata una priorità e che ora, dopo anni di incuria e grazie all’efficientamento del bilancio, come amministrazione abbiamo fortemente voluto riprendere».

Scavo dei rii, tutti i canali interessati

Nello specifico si procederà con lo scavo in umido dei rii de Ca’ Brazzo, de Ca’ Tron, de la Frescada – S. Rocco, de le Muneghete, de S. Daniele – Riello, de S. Giovanni Evangelista, de S. Maurizio – Malatin, dei Ferali – Cavalletto, dei Gozzi – Sartori – S. Andrea, dei Lustraferi, dei Meloni, dei Muti, dei Servi, del Ghetto Novo, del Megio, del Piombo, delle Procuratie – Cappello, Priuli – S. Sofia e una parte di Rio Widmann oltre che al Bacino Orseolo e Rio Orseolo o del Caval e della Piscina Rari Nantes. Questi si vanno, per l’appunto, ad aggiungere ai rii dove l’intervento è già stato realizzato negli scorsi due anni come il Rio de la Panada, parte di Rio Widman, parte di Rio del Batelo, parte di Rio de S. Maria Maggior, parte di Rio de la Cazziola, Rio de S. Niccolò dei Mendicoli e parte di Rio de S. Marta.

Per gli interventi, attività che verrà eseguita con estrema cautela, si prevede di operare ad una distanza dalla linea spondale di circa un metro per lato (misura che scende a 70 cm in rii particolarmente stretti), effettuando lo scavo ad una quota pari a –1,80 metri.

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